Una colonna laparoscopica, un’innovativa attrezzatura utilizzata per interventi chirurgici sempre più mirati e meno invasivi, è stata donata all’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carpi. Protagonisti del generoso gesto quattro carpigiani – Benito Benetti, Attilio Bedocchi, Anna Molinari, Marta Palmieri – che in questo modo hanno voluto testimoniare la loro vicinanza al Ramazzini.

La nuova attrezzatura, che ha un valore di oltre 70mila euro, è già utilizzata nel reparto di ginecologia ed è un preziosissimo strumento che consente di eseguire diversi tipi di interventi in laparoscopia. Una tecnica che, grazie alla mini invasività, presenta numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale: riduzione del dolore postoperatorio, diminuzione delle perdite ematiche e del rischio di infezioni, decorso post-operatorio molto più rapido con minore dolore e degenza generalmente limitata a pochi giorni, risultati estetici nettamente migliori.

Alla cerimonia di presentazione della nuova attrezzatura sono intervenuti il Sindaco di Carpi Enrico Campedelli, il Direttore Ospedale di Carpi Teresa Pesi, il Direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia Paolo Accorsi, il Responsabile della Chirurgia Oncoginecologica del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia Roberto Marchesin, il Presidente AMO di Carpi Fabrizio Artioli, il Cappellano dell’Ospedale Don Renzo Catellani.

L’attrezzatura donata comprende: una colonna laparoscopica completa, che è composta da carrello endoscopico, display, telecamera, insufflatore, sistema di registrazione e di ottiche, dispositivo per parcellizzazione; un morcellatore uterino, dispositivo che consente di portare all’esterno dell’addome strutture di ogni dimensione attraverso un foro di 12 millimetri; un manipolatore uterino, strumento che facilita i passaggi chirurgici. Si tratta di un’attrezzatura di ultima generazione, capace di produrre immagini ad alta definizione, che consente di utilizzare al meglio la laparoscopia.

“Desidero innanzitutto rivolgere un caloroso ringraziamento ai quattro donatori che con il loro generoso gesto consentono all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia di mantenere elevati standard di qualità” afferma il dottor Paolo Accorsi. “Nella nostra Unità Operativa, in seguito all’esperienza acquisita negli anni e all’adeguamento dell’attrezzatura a disposizione del personale, il numero delle procedure laparoscopiche presenta un trend in continua crescita. La chirurgia ‘maggiore’ riguarda circa 50-70 donne ogni anno operate per tumore e altre 300 per altre patologie. A titolo di esempio, vengono realizzati interventi per cisti ovariche benigne, endometriosi, trattamento chirurgico delle gravidanze tubariche. Grazie alla nuova tecnologia donata, la percentuale di trattamento laparoscopico si attesta attorno al 80 per cento della chirurgia addominale benigna. L’isterectomia, cioè l’asportazione dell’utero, che continua ad essere uno degli interventi ginecologici più effettuati al mondo, nella nostra struttura, in seguito all’esperienza acquisita, viene effettuata con successo per via videolaparoscopica nel 70 per cento circa dei casi”.

Il successo ottenuto nel trattamento delle patologie benigne ha permesso di applicare tale tecnica anche nel settore oncologico ginecologico per il trattamento del carcinoma del collo dell’utero nei primi stadi e del carcinoma endometriale, con la possibilità di estendere l’intervento a procedure radicali come la linfoadenectomia (asportazione dei linfonodi potenzialmente interessati dalla malattia). “Questa nuova tecnologia” afferma il dottor Marchesin “arricchisce l’offerta che Carpi è in grado di dare come punto di riferimento per la rete oncoginecologica provinciale; e ci consente già ora di effettuare circa il 60 per cento degli interventi per cancro della cervice negli stadi iniziali e per carcinoma endometriale in laparoscopia, garantendo inoltre l’importante obbiettivo del nerve sparing, ovvero il rispetto dell’integrità delle strutture nervose difficilmente visualizzabili in chirurgia tradizionale”.

 Immagine della nuova attrezzatura