«Basta trattare il privato sociale come uno spauracchio: il 46 per cento delle scuole d’infanzia modenesi è gestito dal privato sociale o privato convenzionato, con piena soddisfazione di chi vi lavora e delle famiglie. Senza il privato sociale i Comuni e lo Stato non riuscirebbero mai a coprire la domanda di servizi». Lo afferma Paolo Ferrari, presidente di Federsolidarietà, l’organismo che rappresenta le cooperative sociali aderenti a Confcooperative Modena, intervenendo nel dibattito sulle esternalizzazioni di alcuni servizi comunali, in particolare scuole dell’infanzia. Ferrari ricorda che, più che una volontà politica, la scelta di esternalizzare è una necessità imposta da norme legislative che vincolano i Comuni nelle assunzioni di personale. «L’azione dei cittadini a difesa dei servizi comunali è legittima e comprensibile. Non è condivisibile, invece – dichiara il presidente di Federsolidarietà Modena – la contrapposizione tutta ideologica tra pubblico e privato. Si asserisce che il pubblico, a differenza del privato, garantisce professionalità e qualità. Oltre a non corrispondere per nulla alla verità dei fatti, questa affermazione manca di rispetto alle persone che lavorano nelle scuole gestite dal privato sociale e alle famiglie che continuano a mandare i propri figli in queste strutture». Ferrari ricorda che per legge e per convenzione le insegnanti del privato sociale devono obbligatoriamente possedere lo stesso titolo di studio delle insegnanti comunali; allo stesso modo è obbligatoria la loro formazione in itinere, così come per le insegnanti comunali. Per il presidente di Federsolidarietà Modena la gestione del 46 per cento delle scuole d’infanzia sul territorio dimostra che il sistema integrato dei servizi pubblici e privati è indispensabile e va tutelato. «È questa integrazione che ha contribuito a elevare la qualità dei servizi. È auspicabile, pertanto – dice Ferrari – che si prenda coscienza di ciò, si evitino inutili contrasti, si collabori insieme per il bene comune che, in questo caso è il benessere dei nostri bambini e la serenità delle famiglie, comprese – conclude il presidente di Federsolidarietà-Confcooperative Modena – quelle che iscrivono i loro figli alle scuole d’infanzia gestite da privati».