Si è aperta domenica 25 marzo, la stagione di pesca in provincia di Bologna. Con il Piano ittico 2012, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta, la Provincia conferma il proprio impegno nella tutela delle specie particolarmente minacciate nelle acque del nostro territorio come lasca, vairone, barbo canino e luccio.

La novità più significativa di quest’anno riguarda l’introduzione del divieto di utilizzo come esca di pesciolini, vivi o morti. Una decisione che persegue due obiettivi primari: da un lato prevenire la diffusione di specie alloctone, che spesso sono la componente principale delle esche vive commercializzate, e dall’altro rendere illegale una discutibile pratica di pesca che molti Stati europei hanno da tempo classificato come maltrattamento animale.

Nella prima giornata di pesca la Polizia provinciale, con 15 agenti affiancatati da 21 agenti della Vigilanza volontaria, ha effettuato 383 controlli registrando un sostanziale rispetto degli orari di apertura della pesca, la correttezza degli attrezzi e della documentazione posseduta: solo 6 i verbali amministrativi elevati.

I pescatori presenti sul territorio erano circa 550: è andata bene a chi ha scelto di pescare nei bacini di Suviana, Brasimone, Molino del Pallone, dove nei giorni scorsi sono stati eseguiti i consueti ripopolamenti con trote fario adulte immesse dai volontari delle Associazioni piscatorie. Meno proficua la pesca nei torrenti.