Taglio netto dei rimborsi chilometrici (dagli attuali 0,81 a 0,50 centesimi a chilometro), revisione del meccanismo per ottenerli, dietro puntuale presentazione di pezze d’appoggio certe, congelamento delle indennità dei consiglieri regionali per tutta la legislatura e divieto di cumulo fra vitalizio e altre indennità pubbliche. Inoltre, un altro milione di euro restituito a giugno alla Giunta, frutto di ulteriori risparmi nel bilancio dell’Assemblea e destinato a politiche anti-crisi a favore dei giovani e dell’occupazione. Il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Matteo Richetti, non ci sta (“in questi giorni ho letto di tutto”) e mette sul tavolo le sue proposte e decisioni.

A partire dai rimborsi chilometrici per i consiglieri regionali. La riforma del meccanismo di assegnazione è già partita nel marzo 2011 con una fase di sperimentazione e prevede il rimborso fino a un massimo di 12 volte al mese e con presenze dei consiglieri certificate dall’utilizzo di badge magnetici (mentre in precedenza veniva concesso a forfait fino a 16 volte al mese, 32 considerando andata e ritorno): un meccanismo, quello attuale, che ha portato a un risparmio di spesa del 10% nell’ultimo anno.

“Sulla carta i rimborsi sono fissati a 0,81 centesimi a chilometro – afferma Richetti-, ma poiché vengono riconosciuti fino a un massimo di 12 presenze mensili e tali presenze sono sempre di più, il rimborso medio effettivo calcolato sulle presenze reali dei consiglieri è inferiore rispetto ai 0,81 centesimi nominali. Detto questo, e finita la sperimentazione di un anno del nuovo meccanismo, che aveva l’obiettivo di ridurre la spesa per l’Assemblea, traguardo centrato, le regole attuali si prestano a rilievi non campati in aria. Per questo al prossimo Ufficio di Presidenza proporrò una modifica del regolamento sui rimborsi che abbia un effetto immediato: la riduzione del rimborso concesso da 0,81 a 0,50 centesimi al chilometro, corrispondente, tabelle Aci alla mano, al rimborso per l’utilizzo di un’auto di media cilindrata. Rivedremo anche il sistema di concessione del rimborso: per averlo serviranno pezze d’appoggio che dimostrino il reale uso della macchina, oltre, ovviamente, all’effettiva presenza del consigliere in Assemblea”.

Non solo rimborsi, però. “Il mio auspicio, la mia richiesta- prosegue Richetti- è che il Consiglio voglia al più presto mettere a punto un testo unico di riordino sul trattamento economico dei consiglieri e il funzionamento dell’Assemblea, che fissi tre elementi: indennità congelate fino alla fine della legislatura e non superiori al 65% di quelle dei parlamentari (e quindi a 3 mila euro); fondo unico dei gruppi e conseguente razionalizzazione delle spese; divieto di cumulo del vitalizio con altre indennità pubbliche”.

“Si tratta di settori – sottolinea il presidente dell’Assemblea – sui quali comunque non siamo rimasti con le mani in mano. Voglio infatti ricordare che da inizio legislatura abbiamo ridotto del 30% le indennità di consiglieri regionali (l’ultimo taglio, del 10%, è scattato da gennaio scorso), che abbiamo tagliato il bilancio di 6 milioni di euro in due anni e che ci apprestiamo a restituire un milione di euro alla Giunta, a giugno, da destinare a misure anti-crisi e per l’occupazione giovanile. Intendo dunque completare quell’operazione trasparenza che ci ha portato a mettere online sul portale dell’Assemblea tutti i dati possibili, dalle indennità ai budget dei gruppi consiliari, fino alla composizione degli staff e agli organici, per un’operazione di verità che però sia davvero tale, mentre invece apprendo di tripli rimborsi a favore dei consiglieri regionali… Ci tengo invece a ribadire che le indennità dei consiglieri dell’Emilia-Romagna sono fra le più basse in Italia, se non le più basse in assoluto: 5.348 euro (3.071,43 quale indennità di carica più 2.277,02 di rimborsi per l’attività politica)”.