Un sorriso perfetto, si sa, è un bel biglietto da visita. Forse è questo il motivo per cui i bolognesi tengono alla salute dei propri denti.

Se, come già rilevato in precedenza, sotto le Due Torri si dimostrano sempre attenti alla prevenzione della salute (molto più che nel resto d’Italia), la nuova puntata1 dell’Osservatorio Sanità2 di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, evidenzia come i bolognesi sopra i 30 anni abbiano a cuore la cura dei denti.

L’86% degli intervistati ha infatti dichiarato di essere andato dal dentista negli ultimi 12 mesi e l’82% la considera un’abitudine, percentuale che arriva al 100% tra chi ha superato i 45 anni. Un dato estremamente positivo se si pensa che, a livello nazionale, la percentuale di chi è andato dal dentista nell’ultimo anno si ferma al 49%.

Bolognesi quindi coraggiosi, visto che non hanno paura di stendersi periodicamente su quel temutissimo (per altri) lettino.

Se nel resto dello stivale poi ci si lamenta per i costi elevati delle prestazioni, motivo per cui molti dichiarano di non rivolgersi dal dentista, i felsinei sembrano non farlo: solo il 4% dichiara di non fare alcune visita a causa dei costi elevati, così come solo il 4% lo ha fatto durante il mese della prevenzione gratuita.

Ciò non vuol dire che si disinteressino dell’aspetto economico: trattandosi infatti spesso di una voce di spesa considerevole, il 95% del campione dichiara di conoscere molto bene le voci di costo di alcune delle più comuni prestazioni dentistiche: i prezzi per la pulizia dei denti, così come per la cura di una carie o un’estrazione, sono infatti ben noti e permettono spesso di evitare di pagare conti esagerati per prestazioni comuni. Solo il 5% ammette di non esserne informato.

Ulteriore conferma del fatto che i felsinei ritengono le cure dentistiche fondamentali arriva quando, interrogati sulle visite mediche a cui rinuncerebbero a causa di possibili costi, solo il 9% indica le cure odontoiatriche.

Un comportamento che non può che rendere felice i dentisti della provincia, più fortunati dei colleghi delle altre regioni: i dati forniti dall’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) infatti nel 2010 avevano registrato a livello nazionale 2,5 milioni di visite in meno e per l’anno appena trascorso l’Associazione prevedeva una ulteriore flessione del 46% nei ricavi professionali. Ma i bolognesi al dentista sembrano proprio non voler rinunciare.