Secondo gli ultimi dati statistici a disposizione dell’Azienda Usl di Modena tra le donne che superano i 60 anni d’età, una su tre ha problemi di salute legati alla tiroide, la ghiandola endocrina che sintetizza ormoni di vitale importanza per i processi metabolici del nostro organismo. Anche per questo motivo venerdì 25 maggio (dalle ore 12 alle 18), in occasione della “Giornata Mondiale della Tiroide 2012”, e grazie all’impegno di AIT (Associazione Italiana della Tiroide), per tutte le donne che ne facessero richiesta sarà possibile effettuare visite di controllo gratuite presso gli ambulatori di Endocrinologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. Per accedere al servizio, quest’anno dedicato in modo particolare proprio ai problemi della tiroide più comuni tra le donne, sarà necessario recarsi nei Consultori Familiari del territorio (tel. 059 – 6554170) e prenotare un appuntamento.

Incontri informativi, screening mirati sulle donne che hanno in programma una gravidanza, apertura degli ambulatori endocrinologici e visite gratuite: questo il programma di iniziative messe in campo per le due giornate. L’obiettivo è informare l’opinione pubblica sul ruolo fondamentale che questa ghiandola svolge all’interno del sistema endocrino. Nel 2012, in particolare, le varie Società endocrinologiche italiane che contribuiscono ad organizzare l’evento a livello nazionale e locale, si propongono di sensibilizzare il sesso femminile sulla prevenzione e la diagnosi precoce delle principali patologie tiroidee.

“Le più importanti e frequenti malattie che colpiscono la tiroide – spiega Giampaolo Papi, medico specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio presso l’Ospedale Ramazzini – sono di gran lunga più frequenti nelle donne. Specialmente la gravidanza costituisce un forte stimolo all’aumento di volume della tiroide che può portare, nei soggetti predisposti, alla formazione di noduli. Un’altra valida ragione per la quale si vogliono tenere i riflettori accesi sulla tiroide ‘al femminile’ – prosegue il coordinatore dell’iniziativa, coadiuvato dalle colleghe Monica Gola e Monica Vecchi – è la necessità che le donne arrivino al concepimento in una condizione di perfetto funzionamento della ghiandola tiroidea. Un suo malfunzionamento nelle prime settimane di gravidanza, infatti, potrebbe portare all’aborto o a uno sviluppo alterato del nascituro”.

Questo perché gli ormoni tiroidei svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo fetale e nel metabolismo muscolo-scheletrico, oltre che nelle funzioni del sistema nervoso centrale e periferico e anche nell’attività della pompa cardiaca. L’importanza dell’iniziativa di sensibilizzazione sui problemi di salute legati alla tiroide è avvalorata anche dai numeri relativi all’attività degli ambulatori di Endocrinologia dell’Ospedale di Carpi. Soltanto nel 2011, infatti, sono state effettuate ben 2.550 visite; 2.320 ecografie tiroidee e 832 agoaspirati con ago sottile, ovvero la procedura diagnostica più sicura per distinguere i noduli tiroidei maligni da quelli benigni. Fortunatamente, tuttavia, l’incidenza dei noduli tiroidei maligni nella nostra provincia resta bassa: su 100 nuovi casi riscontrati dagli specialisti soltanto 3 – in media – risultano tali.

Le malattie della tiroide

La tiroide è una ghiandola che sintetizza e secerne due ormoni di vitale importanza per i processi metabolici di tutti i tessuti del nostro organismo: la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3). Gli ormoni tiroidei svolgono inoltre un ruolo fondamentale nello sviluppo fetale, nel metabolismo muscolo-scheletrico e nelle funzioni del sistema nervoso. Le malattie che possono colpire la tiroide sono assai numerose. La diminuzione dei livelli circolanti degli ormoni tiroidei induce uno stato di ipotiroidismo mentre l’aumento delle concentrazioni sieriche causa una condizione di ipertiroidismo. La carente assunzione di iodio con la dieta predispone invece alla formazione di noduli tiroidei. E’ stato calcolato che la tiroide di un adulto, per funzionare al meglio, ha bisogno di almeno 150 microgrammi al giorno di Iodio. Se vengono introdotte quantità inferiori al fabbisogno giornaliero, la tiroide cerca di compensare la carenza iodica ipertrofizzandosi (cioè aumentando di volume) e tale sforzo di compensazione può provocare la formazione di noduli.

Come prevenire efficacemente le più frequenti patologie tiroidee

La tiroide è una “macchina perfetta” che usa lo Iodio come carburante. Se non viene assunto abbastanza Iodio con la dieta (negli adulti, almeno 150 mcg al giorno), la tiroide va incontro ad aumento di volume, con il risultato finale della formazione del cosiddetto ‘gozzo’ e spesso dei noduli tiroidei. Il modo migliore per prevenire tali problemi è assumere cibi contenenti Iodio e, in particolare, fare uso di sale iodato (arricchito di questa sostanza). Tra gli alimenti che più contengono lo Iodio, invece, vanno ovviamente segnalati il pesce di mare e i molluschi. Ma anche le alghe marine, spesso utilizzate in alcune preparazioni tipiche della tradizione gastronomica orientale, e nel latte di mucca è presente in modo consistente questa sostanza che aiuta a far funzionare bene la ghiandola tiroidea. Sul sito internet riconosciuto dall’Ordine dei Medici www.infotiroide.it, gestito dal dottor Giampaolo Papi, è possibile trovare maggiori informazioni sul ‘mondo della tiroide’.