“Guai alla mucca che, ingorda di quella broda salata, avesse accostato di troppo la sua mole pesante al baratro traditore! Vi sono bene delle vaccherelle che si conducono a pascere le male erbe di quel greto; ma chi le custodisce le tiene ben d’occhio, perché non si accostino a quella salsa. Una buona donna mi assicurò che parecchie ne erano già perite a quel modo”. In tanti conoscono queste righe dell’abate Antonio Stoppani, quello de ‘Il bel paese’, che nel XIX secolo visitò più volte e descrisse la Salse di Nirano. Così come in tanti ricordano la descrizione di Plinio il Vecchio di uno scoppio della Salsa di Montegibbio, almeno nella trascrizione di Girolamo Tiraboschi: “Nel territorio di Modena si vider due monti scuotersi con grande strepito, e cozzare l’un contro l’altro, or ritirandosi, ora accostandosi mentre frattanto vedevansi da essi uscire gran nembi di fuoco e di fumo: che di questo prodigio furono testimoni molti cavalieri romani, i quali co’ lor domestici e con altri viandanti andavano allora per la via Emilia; e che a sì terribili scosse rovinarono tutte le Ville di que’ contorni, e molti animali vi rimasero uccisi”.

Forse in meno conoscono la nobile, antica e secolare storia della comunità di Nirano e domenica 10 giugno, alle ore 10, in apertura della Festa dei 30 Anni di istituzione della Riserva, a Ca’ Tassi, una serie di risposte e di approfondimento verranno dalla presentazione e dalla distribuzione del libro “Nirano, una comunità, la sua storia”, delle Edizioni Incontri, con testi di Gianna Dotti Messori, Francesca Guandalini, Domenico Iacaruso, Alberto Venturi e testi più antichi di Carlo Malmusi, Antonio Stoppani e Alessandro Giuseppe Spinelli, le ricerche fotografiche di Luciano Callegari e il progetto grafico di Nicola Caleffi, realizzato in collaborazione con la Riserva Naturale Salse di Nirano, il Comune di Fiorano, la Provincia di Modena, l’Assessorato regionale all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile.

Il fenomeno naturale delle Salse era per la comunità di Nirano una disgrazia, un ostacolo alla coltivazione dei campi, qualcosa di magico o di demoniaco che veniva dalle viscere della terra, anche se con proprietà curative; ma il tempo e l’industrializzazione rischiavano di togliere ogni servizio alla comunità, troppo piccola per sostenerle: chiuso nel dopoguerra il mulino, poi le scuole, poi la tabaccheria, le piccole attività commerciali e artigianali, Nirano è rimasta attaccata alla chiesa parrocchiale quale punto di riferimento, anche per le assemblee civiche. La Riserva Regionale rappresenta una inversione di tendenza e una opportunità di valorizzazione del turismo, delle produzioni tipiche, dell’ecosostenibilità in grado di ridare centralità alla comunità di Nirano.

Alla presentazione partecipano il sindaco Claudio Pistoni, l’assessore Marco Busani, il direttore dell’Area Territorio e Ambiente Provincia di Modena Giovanni Rompianesi, i rappresentanti del Comitato Residenti delle Salse di Rirano.

La festa proseguirà tutto il giorno: alle 13 a Ca’ Rossa pranzo a prezzo contenuto, con la collaborazione dell’associazione dei residenti.

Dalle 15 in poi a Ca’ Rossa laboratorio “Il cortile dei giochi dimenticati”, per ricreare il campo giochi di un tempo con la lippa, il gioco dei tappi, il cerchio, il tiro ai barattoli.

Dalle 19 in poi alla Trattoria Arnold’s gramigna per tutti a prezzo contenuto.

Spettacolo dialettale “A cena con le barze” e per tutto il giorno annullo filatelico e bancarelle dell’hobbistica.