“La sospensione delle scadenze fiscali e previdenziali per i soli residenti delle zone terremotate fino al 30 settembre non è certo una misura sufficiente: i contribuenti e i professionisti che vivono ed operano nei comuni dell’Emilia colpiti dal terremoto meritano un intervento più deciso e sostanziale da parte del Governo. Occorre prendere esempio da quanto fatto in occasione del terremoto del Friuli, quando fu decisa l’esenzione totale da ogni tipo di imposta locale e nazionale per l’intera regione. Oggi, invece, vedo indecisioni e limiti interpretativi che rischiano di aggiungere ulteriori danni a quelli già arrecati dalla natura”. Da Mirandola, dove è giunto questa mattina in visita di solidarietà ai colleghi che vivono nelle zone terremotate dell’Emilia, il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti Claudio Siciliotti ha rilanciato la richiesta di un’esenzione generalizzata – per almeno un anno – dei pagamenti fiscali e previdenziali per tutti i residenti nei comuni colpiti dai recenti eventi sismici.

“Io sono di Udine – ha ricordato Siciliotti alla delegazione di commercialisti emiliani che l’ha accolto al suo arrivo a Mirandola – e so quanto sia difficile la vostra situazione, perché appartengo ad una generazione che ha vissuto in prima persona il disastro del terremoto. Oggi sono qua per ascoltare e per trasmettere a livello centrale le esigenze dei colleghi emiliani: in tutta Italia è già stata attivata una catena di solidarietà tra commercialisti che avrà il suo braccio operativo nell’associazione onlus Communitas, creata dalla nostra categoria dopo il terribile sisma del 2009 de L’Aquila proprio per portare aiuti concreti e tempestivi. Allora raccogliemmo e distribuimmo ai colleghi abruzzesi più di 400 mila euro, confido che anche in questo frangente la solidarietà dei commercialisti italiani possa arrivare a risultati altrettanto importanti”.

Nei soli comuni della Bassa modenese colpiti dal sisma sono circa 250 i commercialisti che si trovano nell’impossibilità di lavorare a causa dell’inagibilità del proprio studio professionale, per un totale di oltre 1.000 addetti. Questa situazione di grave impasse arriva nel periodo più delicato dell’anno per i professionisti contabili, alle prese con le principali scadenze amministrative e civilistiche dell’esercizio che – se non rispettate – potrebbero comportare gravi conseguenze a carico delle imprese clienti.

Assieme a Siciliotti – che ha incontrato anche il sindaco di Mirandola Maino Benatti – era presente anche Americo Di Benedetto, presidente dell’Ordine dei Commercialisti de L’Aquila, che ha portato la propria testimonianza in merito alle iniziative messe in campo dai colleghi abruzzesi in seguito al terremoto che ha colpito la regione nel 2009.

“Fin dai giorni immediatamente successivi alla prima scossa di terremoto che ha sconvolto le nostre terre – ricorda Alessandro Clò, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili di Modena – il presidente Siciliotti si è costantemente tenuto informato sulla situazione della zona colpita ed in particolare sulle condizioni e sulle difficoltà che stavano affrontando i colleghi. Nelle varie telefonate a riguardo, ed anche dal palco dell’Assemblea Nazionale della categoria che si è tenuta a Roma lo scorso 30 maggio, Siciliotti ha sempre confermato l’impegno del Consiglio Nazionale a fornire aiuto ed assistenza a chi è stato colpito dalle conseguenze del sisma. Questa visita gli ha permesso di verificare l’effettiva drammaticità della situazione, la necessità di aiuti a tutti i livelli ma, soprattutto, la determinazione a non piangersi addosso e la voglia di ripartire al più presto che contraddistingue gli emiliani”.

Dopo l’incontro del mattino, la visita del presidente Siciliotti in terra emiliana è proseguita nel pomeriggio con una riunione assieme ai colleghi della zona di Ferrara. In serata, poi, la visita si concluderà a Bologna dove avrà luogo una riunione del Coordinamento Regionale degli Ordini dei Dottori Commercialisti dell’Emilia Romagna, nella quale saranno raccolte e formalizzate al presidente nazionale le istanze dei colleghi emiliani da sottoporre al Consiglio Nazionale.