Dopo aver atteso al bar e ucciso il 43enne Fabio ARTONI, si è barricato dentro la sua autovettura accanto alla 41enne cittadina russa Alena TYUTYUNNIKOVA, che aveva freddato in precedenza. Nella mani la P38 calibro 9×19, illegalmente detenuta, che brandiva pericolosamente puntandola più volte, anche alla tempia, con l’intento di porre fine al pomeriggio di follia.

Tra il fuggifuggi, generatosi lungo Via Amendola, a Campegine giungevano da Guastalla e Castelnovo Sotto i Carabinieri. Un brigadiere della Stazione di Castelnovo Sotto, con le precauzioni del caso, conoscendo il 71enne Alessandro R., l’ha avvicinato e parlandogli in dialetto reggiano, dopo un’estenuante trattativa, e’ riuscito a farsi consegnare l’arma. Un volta disarmato l’uomo è stato bloccato e condotto in caserma dove al termine dell’interrogatorio fiume condotto in prima persona dalla D.ssa Maria Rita PANTANI, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta, è stato arrestato.

E’ mentre si ricostruiva la dinamica e le possibili cause che hanno scatenato la furia omicida nel proseguo delle indagini i carabinieri coordinati sul posto dal comandante Provinciale Colonnello Giovanni FICHERA, risalivano ad un 75enne di Campegine, indagato nell’ambito del procedimento per detenzione illegali di armi, che stando alle prime risultanze avrebbe ceduta anni fa la P38 all’omicida.

Le risultanze investigative inoltre portavano all’abitazione di altro pensionato di Campegine, il 73enne Silvano R., che al culmine di una perquisizione domiciliare eseguita anche con il supporto di “Ice” uno splendido pastore tedesco del Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Bologna, veniva arrestato per detenzione illecita di armi esplosivi e munizionamento da guerra e alterazione di armi comuni da sparo. Nella sua abitazione i carabinieri rinvenivano una vera e propria Santa Barbara composta da una pistola P38 con 107 cartucce calibro 9X19, un tubo in ferro con all’interno esplosivo, 150 micce da innesco, 88 grammi di polvere da sparo, un rotolo da 10 metri di miccia a lenta combustione, 27 inneschi e numerose cartucce di vario calibro tutto sequestrato unitamente una pistola beretta, 2 fucili e due carabine regolarmente denunciati tra cui una carabina modificata con silenziatore artigianale.

Nulla è stato trascurato dai militari del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia che con i colleghi di Guastalla conducono le indagini in quanto gli operanti risalivano ad un ex guardia giurata 70enne di Gualtieri che stando alle indagini avrebbe ceduto all’omicida le munizioni per la P38 utilizzata poi per il duplice omicidio. A quest’ultimo, indagato per omessa denuncia e detenzione di munizioni, nel corso della perquisizione i Carabinieri gli hanno sequestrato un centinaio di cartucce cal. 45 in eccedenza rispetto a quelle regolarmente denunciate ritirandogli, in quanto venuti meno i requisiti, le armi che aveva regolarmente denunciato (una carabina ed una pistola).