Nelle scorse settimane ci è stato segnalato da molti cittadini delle zone colpite dal terremoto sia dell’Area Nord che del distretto di Carpi, che avendo la propria casa inagibile a seguito del sisma, si sono trasferiti in un altro alloggio preso in affitto, oppure in comodato o assegnato dalle istituzioni, hanno fatto richiesta di trasferimento della loro utenza elettrica, dall’abitazione nella quale sono residenti ed oggi inagibile o crollata/demolita a quella, probabilmente provvisoria, anche se magari per un lungo periodo di tempo, attuale.

A seguito di ciò si sono visti recapitare una fattura nella quale, in questo caso, Enel chiede il pagamento di “oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di energia elettrica soggetti ad Iva”, per un totale di oltre € 85.

A seguito di queste segnalazioni la nostra Associazione ha tenuto un incontro Enel nel quale abbiamo esposto sorpresa e contrarietà per questa richiesta economica, che va’ a pesare su cittadini e famiglie che devono affrontare tali e tanti problemi nella gestione post sisma, a partire da quelli della abitazione che in questi casi nella migliore delle ipotesi, ha subito gravi danni ed è inagibile, ed abbiamo richiesto una sospensione di questi pagamenti almeno fino al 31 dicembre prossimo.

Ad oggi Enel non ha dato nessun risposta ufficiale, quindi CONSIGLIAMO coloro che si sono visti recapitare una fattura per costi di voltura delle utenze elettriche, di NON PAGARLA FINCHE’ NON SARA’ EMANATA LA la delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas che definirà le norme in materia di tariffe e rateizzazione delle bollette per le zone colpite dal sisma.

Nel frattempo Federconsumatori ha inviato all’attenzione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas una scheda che descrive il problema e le motivazioni che ci portano a chiedere la cancellazione di questi ingiusti costi a carico delle famiglie.

Vogliamo inoltre sottolineare che oltre a questi costi iniziali, il prezzo dell’energia elettrica che verrà praticato, non sarà quello residenziale, in quanto nelle “nuove” abitazioni non viene trasferita la residenza perché ciò significherebbe compromettere l’erogazione dei contributi per la ricostruzione, perciò, mancando questo requisito, i gestori applicheranno tariffe più elevate, come se si trattasse di una seconda casa.

E’ importante che ai cittadini e all’opinione pubblica giungano le informazioni relative a queste vicende, così da evitare aggravi iniqui di oneri e costi.

Federconsumatori è disponibile a prestare la propria assistenza presso tutti gli sportelli e continuerà a seguire la vicenda garantendo una informazione costante.