LegaNord“L’Emilia Romagna punto cardinale della macroregione”. E’ lo slogan coniato ieri sera dalla Lega Nord emiliana riunitasi a palazzo Europa, a Modena, dove eletti, dirigenti e militanti hanno rilanciato l’appello per chiedere formalmente “al Pd regionale che l’Emilia Romagna partecipi al percorso già avviato da Lombardia, Veneto, Piemonte”. E dalla ‘rossa’ Liguria.
“La Lega Nord in Emilia Romagna c’è ed è viva. Non vi sono dubbi sul fatto che abbiamo tutti i requisiti per partecipare al progetto macroregionale. Quindi Errani e il Pd emiliano romagnolo scelgano di appoggiare questa grande opportunità, facendo quadrato con i governatori Maroni, Zaia, Cota e Burlando” ha dichiarato in apertura il consigliere regionale Stefano Cavalli, vicesegretario nazionale vicario del Carroccio. “Prima la chiamavamo Repubblica del Nord, poi Padania, ora macroregione, ma la sostanza non cambia”.

“La Lega si è rinnovata, è evoluta, ha cambiato slogan ma non obiettivi. Da trent’anni ci battiamo contro lo stato centralista, siamo stati gli unici a fare vera opposizione alle folli politiche di austerità di Monti e al suo attacco alle autonomie, e abbiamo mantenuto ben saldi – e rilanciato – anche gli obiettivi di un’Europa dei popoli e del federalismo fiscale”. Proprio riguardo al federalismo fiscale “decisiva sarà l’attuazione delle città metropolitane, su cui la Lega Nord in Regione ha presentato una risoluzione ad hoc per snellire il percorso, che porterà a costituire i nuclei delle nuove autonomie territoriali. Anche il PD si è espresso a favore della nostra risoluzione. Di fronte al continuo attacco agli enti locali non ha potuto che appoggiare la nostra battaglia”. “Ora auspichiamo che lo stesso spirito bipartisan possa animare anche la discussione sulla macroregione del Nord”.

Tesi sostenute anche dal capogruppo leghista in Regione Mauro Manfredini: “La spinta centralista di Monti ha tentato di far fuori le autonomie territoriali, per rimpolpare ancora una volta le casse e il potere dello Stato centrale. Serve una svolta. Radicale”.

“Sui temi di Europa ed euro” – ha ricordato Manfredini – “la Lega Nord federale ha già lanciato due petizioni per richiedere referendum popolari. E in Regione Emilia Romagna il gruppo del Carroccio ha chiesto alla giunta di appoggiare la richiesta – già avanzata da Unindustria – di una moneta complementare.

Il tema – tra gli altri – è stato sviluppato dall’avvocato Marco Della Luna, che ha parlato delle esperienze già avviate dello “Scec” e del “Sereno”, indicando come vantaggi: “L’aumento della domanda solvibile e il possibile risparmio fiscale (nelle monete che non costituiscono base imponibile)”. “La cosiddetta moneta alternativa favorisce inoltre la circolazione di merci a ‘chilometri zero’” ha aggiunto. L’unione macroregionale è stata giustificata anche sotto il profilo storico da Elena Bianchini Braglia, presidente nazionale del Centro studi sul Risorgimento, che ha mostrato come l’”Italia non sia mai stata un’unica entità statale”, dalla discesa dei Senoni e dei Boi, a cavallo tra il IV e III secolo avanti Cristo, passando per la potente feudataria degli stati del Nord, Matilde di Canossa, la vittoria dei Comuni sul Barbarossa a Legnano, e arrivando fino al Risorgimento, impastato di “retorica omologante”.

Immagine: Della Luna, Manfredini, Cavalli, Vernole, Bianchini Braglia