carlo_galassiIl federalismo fiscale, così come l’abbiamo conosciuto, ha penalizzato il nostro territorio. È l’amaro commento di Carlo Galassi, presidente provinciale di Confcommercio, all’analisi che l’ufficio studi della stessa Confcommercio ha condotto, a livello nazionale, sulla tassazione locale negli ultimi 20 anni.

Un aumento del 500% del gettito locale derivante dalle imposte, dirette e indirette, suona infatti beffardo nei confronti di piccole e medie imprese che stanno lottando in questi anni con consumi in continuo calo e con un livello di tassazione che ha pochi eguali, e non solo in Europa.

Negli ultimi 20 anni la spesa corrente delle amministrazioni centrali (Stato e altri enti) è cresciuta del 53%, mentre la spesa di Regioni, Province e Comuni è salita del 126% e quella degli enti previdenziali del 127%: il risultato è che la spesa pubblica complessiva è raddoppiata. Per fronteggiare questa dinamica, emerge dallo studio, si è assistito ad una esplosione del gettito derivante dalle imposte (dirette e indirette) a livello locale con un aumento del 500% a cui si è associato il sostanziale raddoppio a livello centrale. Nell’ultimo decennio, inoltre, è quasi triplicata l’incidenza delle addizionali regionali e comunali sull’Irpef.

Dunque, denuncia Carlo Galassi,  le valutazioni sull’imposizione locale portano alla desolata constatazione che ogni livello di governo contribuisce all’incremento della pressione fiscale mentre cittadini e imprese avrebbero necessità di una riduzione netta del carico tributario.

E’ ora – conclude Carlo Galassi presidente provinciale Confcommercio – di rivedere anche la riforma federalista, mentre la maturazione delle istituzioni e della politica in senso federale necessita oggi di una riflessione sulle strategie di completamento di questa grande riforma. La pressione fiscale, dunque, si conferma come il grande problema irrisolto del nostro Paese, e questo livello di tassazione risulta,  di fatto, incompatibile con qualsiasi concreta e realistica ripresa dell’economia.