giuseppe-morselliIl Comune di Mirandola partecipa al dolore della famiglia Morselli per la scomparsa del giornalista e scrittore Giuseppe. «Con lui – dice il Sindaco Maino Benatti – se ne va un punto di riferimento per la cultura della nostra città. Nei suoi articoli e nei suoi numerosi volumi ha raccontato la storia e le tradizioni della Bassa, con grande ironia e andando sempre alla ricerca dell’umanità dei personaggi, anche celebri, che ha mirabilmente descritto».

Morselli, che lascia la moglie e tre figli, era nato a Cavezzo il 22 marzo 1932. Era stato uno storico collaboratore del Carlino ma aveva anche lungamente scritto per il giornale cittadino L’Indicatore Mirandolese, dalla sua trasformazione in mensile nel 2000. Recentemente, a Bologna, era stato premiato con una medaglia d’oro per i suoi 40 anni di iscrizione all’Ordine regionale dei giornalisti. Nella sua lunga carriera di pubblicista, Morselli aveva diretto varie pubblicazioni ed è stato collaboratore di diversi giornali, fra cui Il Resto del Carlino, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta dello Sport e Stadio. Più di recente era stato direttore responsabile della rivista agroalimentare FoodMeat. Aveva vinto diversi premi giornalistici, fa cui quello sulle Carni francesi e Il vino bianco di Custoza fra storia e attualità. Il suo primo articolo firmato per l’edizione di Modena del Resto del Carlino risale al lontano 1955.

Morselli è stato autore di 22 libri, quasi tutti riguardanti la storia, i personaggi e le tradizioni della Bassa modenese. Fra questi possiamo ricordare: Mirandola, trenta secoli di cronaca; Adani, Caprari, Biscia e C, storie di briganti modenesi; “Don Zeno Saltini. Dalla parte dei poveri”; “Delitto di Stato dell’Ottocento: Don Giuseppe Andreoli”; “Le donne dei Pico” e “La leggenda di Francia Corta”. Tra le sue pubblicazioni più recenti e più apprezzate c’è La cucina mirandolese dai Pico ai giorni nostri. Storia, tradizioni e ricette di una cucina povera ma nobile, pubblicato dalle Edizioni Cdl.

Giuseppe Morselli era stato anche un pioniere delle tv libere avendo diretto nel 1974 la redazione giornalistica di “Quitelemodena” e poi nel 1975 “Antenna Uno” di Carpi. È stato il primo giornalista delle emittenti locali ad ottenere un’intervista con Enzo Ferrari. Per 29 anni ha scritto il “Discorso generale” del lunario “Al Barnardon”.