“Ubi societas ibi ius”, cita un antico adagio latino, che vuole in realtà sancire un patto sociale fra i cittadini e fra i cittadini e le istituzioni statali di un determinato territorio.

La norma che regola tale rapporto in Italia, ovvero la Costituzione, che qualche giullare di corte definisce la più bella del mondo, viene disattesa ogni giorno nel nostro sfortunato Paese, governato da politicanti di bassa lega scodinzolanti a turno ora a destra ora a manca.

La nostra Costituzione è una legge cornice importante, frutto di compromessi tra le varie anime politiche che 65 anni or sono misero in pratica. Ormai tale norma risente del trascorrere del tempo, prendiamo ad esempio il fatto che fu pensata per un sistema proporzionale e non maggioritario, con due Camere con le stesse prerogative, con un numero esagerato di componenti, 315 Senatori e 630 Deputati. Nei principi fondamentali della carta costituente all’art. 1 si enuncia: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.

All’art. 4 si afferma che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto e che ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità ed a propria scelta un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Non pensiamo che la costituzione venga rispettata oggi; il lavoro è diventato un lusso, ogni giorno vengono buttate alle ortiche le tutele dei lavoratori; non si rinnovano i contratti, vengono mortificati i diritti di coloro che dopo una vita di lavoro ora dovrebbero usufruire di un trattamento pensionistico decente.

Il Sindacato ha prima di tutto il dovere, poi il diritto di opporsi alle pratiche che umilia i cittadini lavoratori. La UIL che è rimasta fra le ultime associazioni realmente riformiste, ha come obiettivo il fine della libertà dal bisogno, l’uguaglianza di opportunità per ogni lavoratore e la solidarietà per i deboli, per gli ultimi; deve e farà la sua parte, ponendo il lavoro al centro delle esigenze indispensabili per ogni cittadino, per aiutare l’Europa dei popoli non quella dei banchieri e della bieca speculazione.

(Gerry Ferrara, Segretario Generale Regionale UIL FPL di Bologna e dell’Emilia Romagna)