g_memoriaUna fiaba musicale per raccontare alle giovani generazioni, attraverso il linguaggio della favola e della metafora, la tragedia della Shoah e in particolare l’atroce storia del campo di concentramento di Terezin, dove furono rinchiusi 140 mila ebrei, di cui oltre 15 mila bambini. Fecero ritorno da quel luogo solo 3.097 persone.

Il Giorno della Memoria del 27 gennaio 2014 sarà celebrato a Modena al Teatro Storchi alle 21 con la messa in scena, a ingresso gratuito, di “Brundibàr”, fiaba musicale in due atti per non dimenticare. L’iniziativa è promossa dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune e da Ert e Legacoop, in collaborazione con Fondazione Villa Emma. La rappresentazione dello Storchi, per la regia di Sheila Caporioni e Marina Meinero, è a cura di Costanza Gallo e Claudia Rondelli e sarà introdotta da Maria Bacchi della Fondazione Villa Emma. In scena si esibiranno l’ensemble musicale dell’istituto Vecchi – Tonelli, il coro delle voci bianche “Girasole” della “Pol. 87 & Gino Pini” e quello delle scuola primaria “Gianni Rodari”, insieme con il coro della parrocchia di San Paolo Apostolo.

“Occorre incrementare la conoscenza della storia – dice l’assessore comunale alla Cultura Roberto Alperoli – e riaccendere ogni volta la riflessione sugli esiti tragici del razzismo e dell’intolleranza. Occorre guardare al passato con lo sguardo ben piantato sull’oggi e sul futuro, perché pensare il dolore vuol dire provare a essere persone migliori”.

“Costruire memoria con le nuove generazioni – sottolinea Adriana Querzè, assessore comunale all’Istruzione – significa anche cercare forma e linguaggi adatti. E in questa iniziativa i ragazzi e le scuole sono coinvolti come destinatari e anche come protagonisti attivi”.

“Brundibàr”, che il giorno successivo si replica per le scuole, è un progetto artistico di comunicazione culturale che mette in scena l’operina di Hans Kràsa con libretto di Adolf Hoffmeister. Scritta in occasione di un concorso indetto nel 1938 dal Ministero dell’Educazione cecoslovacco, non potè essere presentata perché nel 1939 il Paese fu occupato militarmente dall’esercito di Hitler. Il compositore Kràsa fu internato a Terezin, mentre Hoffmeister proprio grazie a “Brundibàr” fu invitato a Londra dove restò fino alla liberazione, unico sopravvissuto del gruppo che per primo portò in scena il lavoro. “Brundibàr” fu comunque eseguita per la prima volta il 23 settembre 1943 nel ghetto di Terezin, e replicata poi innumerevoli volte, anche clandestinamente. Per adattare le parti agli strumenti a disposizione nel ghetto, la partitura dell’opera venne riscritta e l’organico strumentale subì variazioni che hanno portato a un ensemble che ha le stesse caratteristiche di quello proposto il 27 gennaio al Teatro Storchi.

“Brundibàr – spiegano i curatori dell’iniziativa – è una fiaba musicale, una fiaba autentica, esistita in tutti i sensi: quello narrativo e quello storico. È una fiaba che diffonde un messaggio di speranza, in maniera fedele e rispettosa di tutte le storie vere che si porta dentro”.

La trama racconta di Pepícek e Aninka, fratello e sorella orfani di padre. La madre ammalata ha bisogno di latte per riprendersi, ma loro non hanno soldi per poter seguire il consiglio del dottore. Perciò, per raccogliere quelli necessari decidono perciò di cantare al mercato, dove però vengono cacciati da Brundibár, il malvagio suonatore di organetto che da sempre occupa la piazza.

I due fratelli, con l’aiuto di un passero impavido, di un gatto astuto, di un cane saggio e dei bambini del paese, saranno capaci di sconfiggere Brundibár e cantare finalmente nella piazza del mercato, guadagnando i soldi necessari per comprare il latte e curare la mamma.

La messa in scena di “Brundibàr” a Modena è resa possibile anche dal sostegno di imprese aderenti a Legacoop: Abitcoop, Unipol, Assicoop, Coptip e Grandi Salumifici Italiani.

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Sono diverse le iniziative per non dimenticare, raccolte nel programma degli appuntamenti legati al Giorno della Memoria del 27 gennaio, data dell’apertura dei cancelli di Auschwitz, promosse da Comune e Provincia di Modena con il Comitato permanente per la memoria e le celebrazioni.

Lunedì 27 gennaio la prima iniziativa è alle 9, nella Sala polivalente della Circoscrizione 3 in via Viterbo 80, con la lettura teatrale “La scuola dei figli della lupa” di e con Elisa Leoni e Guido Malagoli dell’associazione “Zero in condotta” (prenotazione consigliata al tel. 059 2034200 o al 338 4169646). Narra la storia dei bambini e delle bambine vissuti e andati a scuola nel periodo dall’ascesa del fascismo sino al suo tramonto, divenuti, nello stesso tempo, vittime e artefici del regime. Alla narrazione fanno da contrappunto sequenze dai filmati originali dell’Istituto Luce. Parte dello spettacolo è la mostra “I figli della Lupa” sulle strategie e gli strumenti con cui la scuola ha alimentato la propaganda e l’ideologia fascista, aperta domenica 26 dalle 16 alle 19 in collaborazione con Comitato anziani e orti di S.Agnese e S.Damaso.

Alle 10, nell’atrio centrale dell’Ateneo in via Università 4, sarà deposta una corona in memoria di studenti e docenti perseguitati a causa delle leggi razziali. Alle 10.30, al Dipartimento di Giurisprudenza in via S. Geminiano 3 si svolge l’incontro “Lanciare uno Stato. Propaganda e creazione del consenso nella Francia di Vichy (1940-1944)”, coordinato da Giulia Ricci, responsabile didattica dell’Istituto Storico di Modena. Dopo i saluti del rettore Angelo Oreste Andrisano e l’introduzione di Alfonso Botti, docente di Storia contemporanea dell’Università di Modena e Reggio Emilia, si ascolterà la conferenza sul tema di Irene Di Jorio, docente di Storia della comunicazione di massa dell’Université libre de Bruxelles.

La Di Jorio terrà un’altra conferenza alle 17 alla Galleria Europa di piazza Grande: “Vendere Vichy. La collaboration d’Etat fra problemi d’immagine e propaganda”. Coordina Giuliano Albarani, presidente dell’Istituto Storico e introduce Lorenzo Bertuccelli, docente di Storia contemporanea all’Università di Modena e Reggio.

Alle 18, nella Sinagoga di piazza Mazzini si può partecipare con il rabbino capo Beniamino Goldstein alla lettura di Salmi e alla preghiera in ricordo dei deportati.

Alle 21, al Teatro Storchi va in scena a ingresso libero “Brundibàr”, commedia musicale per non dimenticare, mentre alla stessa ora alla “Tenda” di viale Monte Kosica 95, la struttura gestita dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Modena, si svolge la lettura teatrale di storie della memoria modenese  “Viva voce”, a cura di Onyvà Teatro, a ingresso gratuito.

Sempre lunedì alle 21, al Teatro Comunale di Carpi si può assistere a ingresso libero a “Aessenze. La memoria rifugio della vita e della storia”, a cura di Fondazione Fossoli in collaborazione con Comune di Carpi, Amici della Musica di Modena, Corale Savani, Istituto Meucci di Carpi e “Teatro della Pozzanghera”.

Lunedì 27 gennaio sarà anche l’ultimo giorno per poter visitare la mostra: “1938-1940: due difficili anni di scuola”, realizzata da studenti e docenti del Liceo delle Scienze Umane “Carlo Sigonio” in collaborazione con Anmig (Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra). La mostra è ospitata nella Galleria del Centro commerciale “La Rotonda” di via Morane (alle 18 di lunedì è in programma una breve visita guidata).

In occasione del Giorno della Memoria 2014, a cura della Confederazione delle Associazioni combattentistiche modenesi, saranno collocate locandine con messaggi di pace ai cippi e alle lapidi che ricordano i caduti in tutti i Comuni della provincia.

Fino al 30 gennaio la Galleria Europa in piazza Grande ospita la mostra “Izieu, una colonia per bambini ebrei rifugiati (1943-1944)” realizzata dalla “Maison d’Izieu” e dall’Istituto storico di Modena, aperta da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30; sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.

Fino al 4 febbraio nella chiesa di San Carlo (via S. Carlo 5) è visitabile la mostra “1938-1945 – La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia”, a cura di Ministero dell’Interno e Prefettura di Modena, in collaborazione con Archivio di Stato di Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Istituto Storico, Fondazione Fossoli, Fondazione Villa Emma, Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia. La mostra, a ingresso libero, è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19 (le scuole possono prenotare visite scrivendo via email a didattica@istitutostorico.com).