Quali iniziative ha messo in campo la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, per quanto di competenza, per combattere la piaga della contraffazione e della falsificazione dei prodotti agroalimentari italiani e, in particolare, di quelli emiliano-romagnoli?

Lo chiede il consigliere Andrea Leoni in un’interrogazione, in cui segnala che le associazioni di categoria agricole denunciano come la contraffazione e la falsificazione di un “elenco ormai sterminato” di prodotti ‘Made in Italy’ facciano “perdere all’economia italiana oltre 60 miliardi di euro di fatturato”.

Il comune denominatore delle imitazioni e contraffazioni di prodotti italiani – scrive il consigliere – è l’opportunità, per un’azienda all’estero, di ottenere un vantaggio associando indebitamente ai propri prodotti l’immagine del ‘Made in Italy’, apprezzata dai consumatori stranieri, senza che vi sia in realtà alcun legame con il sistema produttivo italiano.

Una pratica “grave”, – afferma – sia per i consumatori, sia per le imprese italiane, tanto che “appare necessario fare chiarezza a livello nazionale e europeo affinché sia esteso a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari, come previsto dalla legge italiana rimasta fino a oggi inapplicata”.

Andrea Leoni sollecita quindi la Giunta a rappresentare al Governo nazionale la necessità che questa leggi trovi applicazione.