3Ascaruffi-levi-BasketCarrozzina_ASDREQuando la sedia a rotelle smette di essere un ausilio per disabili e diventa un mezzo per fare sport si creano delle opportunità. È quello che hanno cercato di fare Ilaria Iotti e Fabio Pippia dell’ASDRE – Associazione Sport Disabili Reggio Emilia portando nelle scuole un progetto che ha già coinvolto circa duecento ragazzi a partire dall’istituto comprensivo “Gonzaga” di Guastalla seguito dallo Scaruffi-Levi “Città del Tricolore” a cui a breve si aggiungerà anche il “Galvani-Iodi”.

Con un pacchetto di otto ore e tre incontri concordati con il docente di educazione fisica, l’ASDRE cerca di abbattere il muro della diffidenza e dei luoghi comuni che interessano la disabilità per far comprendere ai ragazzi che lo sport è uno solo per tutti, senza differenze.

I ragazzi, all’inizio intimoriti e un po’ a disagio, in poche ore prendono confidenza con la carrozzina, ne comprendono i limiti e i vantaggi, sperimentano le fasi di gioco confrontandosi tra loro e con gli atleti della squadra dell’ASDRE. E anche chi in prima battuta rifiuta la carrozzina “perchè salirci porta sfiga” alla fine insiste per giocare con i propri compagni.

“L’unico modo per affrontare seriamente il tema della disabilità è il gioco – spiega Ilaria Iotti, giocatrice e consigliere ASDRE-. Lo scambio dei ruoli permette ai ragazzi di mettersi nei panni di un disabile senza sentirsi in colpa, provare pietà o vergogna. Superata la diffidenza si divertono e capiscono il valore di parole come “integrazione” o “diritti” che è difficile spiegare a parole”.

Il progetto è partito in forma sperimentale a dicembre con cinque classi terze dell’istituto comprensivo “Gonzaga” di Guastalla e si è allargato allo Scaruffi-Levi Città del Tricolore dove vi hanno preso parte altre quattro classi nella palestra di Rivalta. A breve l’attività sarà proposta anche ad alcune classi dell’istituto Galvani-Iodi.

 

foto: i ragazzi della 3A RIM (Relazioni Internazionali Marketing) dello Scaruffi-Levi “Città del Tricolore” insieme ai volontari dell’ASDRE e al docente di educazione fisica Ettore Bianchini