Nonostante da ben 14 mesi l’Italia abbia dato il via libera all’utilizzo dei farmaci cannabinoidi per i malati di sclerosi multipla affetti da spasticità moderato-grave, da diverse parti del Paese arrivano notizie di indisponibilità dei farmaci per ragioni di produzione o autorizzazione o, ancora, di non gratuità del farmaco anche se è collocato nella fascia di quelli a carico del Servizio Sanitario Nazionale. I consiglieri comunali Pd Paolo Trande e Luigi Alberto Pini hanno presentato in proposito una interrogazione urgente in Consiglio comunale a Modena per cercare di capire qual è la situazione nel modenese, tenuto conto che il numero dei malati che potenzialmente sarebbero nella necessità di utilizzare il farmaco è sì difficile da stimare, ma sembrerebbe comunque essere “non piccolo”. E’ chiaro che stiamo parlando di situazioni patologiche in cui è dimostrata scientificamente l’utilità di questi tipi di farmaci: “Nel nostro Paese – spiegano Trande e Pini – l’indicazione all’utilizzo del farmaco è “la spasticità da moderata a grave in pazienti adulti affetti da sclerosi multipla che non hanno manifestato una risposta adeguata ad altri medicinali antispastici e che abbiano mostrato un miglioramento significativo dei sintomi associati alla spasticità nel corso di un periodo di prova iniziale della terapia, in cui vi siano evidenze scientifiche di beneficio”. Per superare alcuni dei problemi riscontrati, ad esempio, la Regione Abruzzo, con una legge regionale positivamente non impugnata dal Governo, ha previsto l’eventuale stipula di convenzioni per la produzione e la preparazioni in Centri attrezzati. E’ stato anche rivolto un appello al ministro Lorenzin affinché, in mancanza di aziende farmaceutiche interessate, si proceda a produrre il farmaco in questione presso lo stabilimento Chimico-Farmaceutico militare di Firenze con sicurezza di produzione e probabile risparmio per le casse dello Stato. “Tenuto anche conto del fatto che il Consiglio comunale, già nel 2010, aveva chiesto di introdurre nel Pal ogni misura o presidio atto a combattere il dolore acuto e cronico – aggiungono i consiglieri Trande e Pini – chiediamo al sindaco di conoscere se effettivamente tutti i malati modenesi abbiamo realmente la possibilità di accedere al farmaco, se e con quali costi per i pazienti viene dispensato il farmaco stesso, ma anche se siano in corso studi autorizzati su altre patologie – oncologiche, reumatologiche e neurologiche – che, secondo la letteratura scientifica internazionale, potrebbero beneficiare di farmaci a base di cannabinoidi. La lotta contro il dolore, per la qualità della vita dei cittadini/pazienti – concludono i consiglieri Pd – non ammette deroghe frutto di riflessi condizionati ideologici, figli dell’antica arretratezza che nel nostro Paese ha visto da sempre (per esempio nel caso dei farmaci “oppioidi”) uno scarso uso di farmaci valutati più dal punto di vista “morale” che “medico-scientifico”.