Luminari-BelleiModena continua a confermarsi come centro d’eccellenza per lo studio delle neoplasie ed in particolare dei linfomi a cellule T, patologie di cui si occupa attivamente il Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, diretto dal prof. Stefano Sacchi.

Giovedì 20 e venerdì 21 marzo 2014, infatti, il Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia della città della Ghirlandina (via del Pozzo 71) ospiterà il primo meeting dei ricercatori coinvolti nel T-Cell project, uno studio sponsorizzato dall’International T-Cell non-Hodgkin’s Lymphoma Study Group, che ha tra i suoi promotori il prof. Massimo Federico ed i ricercatori dott. Stefano Luminari e la dott.ssa Monica Bellei, tutti quanti impegnati presso il Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica, dove sede l’ufficio di coordinamento del medesimo studio.

“I linfomi a cellule T – spiegano il dott. Stefano Luminari e la dott. ssa Monica Bellei – sono un gruppo di neoplasie estremamente rare, con una incidenza complessiva pari a 0.5-2 casi per 100.000 abitanti, che diventa ancora più bassa considerando ogni singola malattia che fa parte del gruppo: sono malattie generalmente aggressive per la difficoltà, vista la loro rarità, a condurre studi che consentano di trarre risultati significativi sia nell’approfondimento delle conoscenze sulla loro biologia che per sviluppare terapie innovative che permettano di intervenire più efficacemente sulla malattia. L’unica possibilità per poter fare qualche passo avanti nella ricerca è quella di creare consorzi internazionali che consentano di raccogliere casistiche sufficientemente ampie”.

Il T-Cell Project è un progetto nato nel 2006 per volontà del network internazionale dedicato allo studio di queste patologie e coinvolge al momento 67 centri oncoematologici in Europa, Stati Uniti, Sud America e Asia. Lo studio, ideato e diretto dal prof. Massimo Federico, docente di Oncologia all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ha preso il via nel settembre del 2006 ed ha incluso ad oggi 1.110 pazienti, per i quali è stato raccolto insieme al consenso informato un set esaustivo di informazioni cliniche, di laboratorio e biologiche, oltre ai dettagli delle terapie utilizzate.

A partire dal primo pomeriggio di giovedì 20 marzo si alterneranno gli interventi dei relatori provenienti dai numerosi Paesi coinvolti nel T-Cell Project, che presenteranno ai ricercatori che hanno contribuito al progetto i risultati delle analisi condotte sui dati dei primi 1.000 pazienti inseriti nello studio. Si parlerà di epidemiologia e fattori di rischio, di patologia e biologia, degli approcci terapeutici e del loro impatto sull’outcome dei pazienti. I lavori si concluderanno nella mattinata di venerdì 21 marzo, con una tavola rotonda durante la quale esperti internazionali nel campo della ricerca sui linfomi T offriranno un riassunto dei risultati di altre ricerche attualmente in corso per queste malattie e discuteranno dei programmi aggiuntivi di ricerca da condurre in collaborazione per malattie tanto rare.

 

Immagine: il dr. Stefano Luminari e la dr.ssa Monica Bellei del Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica dell’Università di Modena e Reggio Emilia