restauro-post-sismaLe chiese, i campanili, i palazzi e le opere che in essi erano ospitati e conservati. Luoghi e spazi della memoria e dell’arte sono stati segnati in grande misura dai danni del terremoto del 2012, che ha avuto profonde ripercussioni nella vita dei centri piccoli o grandi coinvolti. Dopo l’emergenza, per i beni artistici e monumentali l’allarme continua, ed è importante che l’attenzione resti alta anche su questo aspetto. È il messaggio affidato al numero speciale della rivista “Taccuini d’arte” dedicato al terremoto, finanziato dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che si presenta sabato 12 aprile alle 11 nella Sala Crespellani dei Musei civici di Modena. Interverranno Francesca Piccinini, direttrice dei Musei civici di Modena, Stefano Casciu, soprintendente ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia, e Anna Allesina, presidente dell’Ordine degli architetti. Il fotografo Luigi Ottani commenterà attraverso una selezione di immagini fotografiche da lui scattate la campagna realizzata nelle zone colpite dal sisma.

“Taccuini d’arte si presenta oggi col suo settimo numero – spiegano Elisabetta Farioli, direttrice dei Musei civici di Reggio, e Francesca Piccinini, entrambe del comitato scientifico della rivista -, un numero del tutto speciale. Trattandosi di una ‘rivista d’arte del territorio di Modena e Reggio Emilia’, si è affrontato un argomento che ha riguardato in tutto e per tutto il territorio delle due province, il terremoto della primavera del 2012. A distanza di quasi due anni dal sisma si dà voce alle diverse istituzioni coinvolte, portatrici naturalmente anche di diversi punti di vista e diverse prospettive, cercando di presentare un quadro della situazione. La prima, ampia parte della rivista è dedicata al terremoto o, meglio, alla reazione che le istituzioni preposte e le comunità interessate hanno avuto davanti ai disastri sofferti, constatando con quale tempestività le soprintendenze siano intervenute, abbiano operato in condizioni di emergenza e siano tuttora in azione nelle attività e secondo le competenze che le leggi hanno loro assegnato. Si tratta prima di tutto degli interventi della Direzione Regionale in stretta collaborazione con le Soprintendenze competenti sul territorio e, sopra tutti, dell’innovativa esperienza del palazzo ducale di Sassuolo coordinata dalla Soprintendenza di Modena e Reggio. In questi interventi le soprintendenze sono state affiancate dagli uffici dei beni culturali operanti presso le tre diocesi di Modena, di Carpi e di Reggio-Guastalla: una serie di articoli documenta questa importante presenza sul territorio, specificamente dedicata ai luoghi della devozione e del culto”.

“Taccuini d’arte 7 è un numero monografico speciale, ma – si legge nell’editoriale di presentazione della pubblicazione – tutti gli interventi relativi al terremoto del 2012 non sono solo semplici resoconti; la varietà degli edifici coinvolti e la diversità dei danni subìti fa emergere domande e problemi più profondi: che posto hanno i centri storici, i luoghi di culto, le opere d’arte nella vita di una comunità? che parte svolgono nella costruzione dell’identità dei cittadini che li abitano e li praticano? quali linee deve seguire la ricostruzione? come rinsaldare le relazioni tra le comunità e i luoghi della memoria civica, della storia artistica, della devozione popolare, quelli cioè feriti in modo speciale? Questa è la ragione – sottolineano i curatori – per cui in questo numero di Taccuini d’arte si è voluto dar spazio e ascoltare anche il punto di vista e le riflessioni degli architetti. Nella seconda parte della rivista si continua a dar spazio alle diverse attività dei musei civici, che in questi mesi hanno continuato nella loro consueta attività di tutela, di valorizzazione e di promozione del rispettivo patrimonio”.

“Taccuini d’arte 7”, è finanziato dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che è intervenuta in modo consistente con aiuti alle zone terremotate.

In occasione della presentazione di sabato 12 aprile la rivista potrà essere acquistata al prezzo scontato di 15 euro. Successivamente si può acquistare al Bookshop al piano terra di Palazzo dei Musei (ingresso da largo Sant’Agostino o da viale Vittorio Veneto) al prezzo di copertina di 25 euro.

 

IL CENTRO DI SASSUOLO DELLA SOPRINTENDENZA

Nel cantiere di pronto intervento ospitati 1630 manufatti ; 715 oggetti messi in sicurezza All’opera 19 restauratori; in banca dati 5mila fotografie e 4mila schede sugli interventi

In occasione della presentazione ai giornalisti del numero speciale della rivista “Taccuini d’arte” dedicata al terremoto 2012, la Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle province di Modena e Reggio Emilia ha presentato dati e caratteristiche sul lavoro tuttora in corso nel centro di raccolta di Sassuolo a Palazzo Ducale e cantiere di pronto intervento per il sisma.

Dalla fine di maggio 2012, gli ambienti del pianterreno del Palazzo Ducale di Sassuolo sono stati individuati dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia – Romagna e dalla Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle province di Modena e Reggio Emilia, come Centro di raccolta e cantiere di pronto intervento con il duplice obbiettivo di offrire un ricovero sicuro alle opere recuperate all’interno degli edifici danneggiati e per provvedere alla loro messa in sicurezza, qualora fossero state gravemente danneggiate.

Superata la fase emergenziale dei primi mesi, la sua attività sta proseguendo ininterrottamente soprattutto a supporto delle attività dei cantieri di messa in sicurezza strutturale avviati sul territorio. Finora è stata data ospitalità a 1630 manufatti appartenenti a tipologie e materiali differenti, provenienti da tutte e quattro le province colpite dal sisma (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia). Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Emilia – Romagna e dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena, è stato possibile finora provvedere alla messa in sicurezza di 715 oggetti. In nove mesi di lavoro, tra settembre 2012 e ottobre 2013, diciannove restauratori hanno operato sotto la supervisione scientifica dei due Istituti Centrali del Restauro (L’Istituto Superiore per la conservazione e il Restauro di Roma e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze) e il coordinamento organizzativo dello staff della Soprintendenza di Modena. A questo gruppo di restauratori si sono poi affiancati in momenti diversi e per periodi di tempo limitato gli studenti delle Scuole di Alta Formazione dei rispettivi istituti centrali, a cui si è aggiunto anche il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, che hanno avuto l’opportunità di svolgere i propri tirocini formativi fornendo un prezioso contributo alle attività del cantiere di pronto intervento.

Tutta la documentazione prodotta (oltre 5mila immagini fotografiche e 4mila schede relative agli interventi di messa in sicurezza) è stata completamente digitalizzata all’interno della banca dati SiCAR (Sistema informativo per i Cantieri di restauro) del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in continuo aggiornamento da parte della Soprintendenza di Modena, cui possono accedere anche gli enti pubblici e privati proprietari, nonché i restauratori che ne fanno richiesta, per consultare e ottenere informazioni sulle opere ricoverate temporaneamente a Sassuolo. Con la riapertura del cantiere di messa in sicurezza nel prossimo mese di maggio, il Centro di Raccolta prevede di riuscire a portare a termine tutta la messa in sicurezza degli oggetti rimasti. Si tratta di un’importante premessa per la realizzazione dei veri e propri restauri, che richiederanno tempi e modalità differenti a seconda della tipologia di degrado e dei materiali costitutivi, e che dovranno vedere protagonisti i professionisti del restauro esterni al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e gli Enti proprietari delle opere. Il tutto finalizzato al ritorno delle opere ai luoghi e alle comunità di origine.