farmacia-insegnaSono la prevenzione e la diagnosi precoce le armi più efficaci per proteggere se stessi e i propri familiari dal tumore al colon-retto. Per questo le aziende sanitarie, Usl e Policlinico, le farmacie Comunali e tutte le farmacie private della provincia di Modena aderenti a Federfarma hanno stretto una collaborazione per incentivare l’adesione al programma di screening volto a prevenire questa forma di tumori che rappresenta il 12 per cento delle neoplasie che colpiscono gli uomini e l’11 per cento di quelle che interessano le donne.

Il programma regionale di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto prevede che ai residenti in provincia, uomini e donne, con un’età compresa tra 50 e 69, venga spedito per posta l’invito ad aderire. Nella busta, il cittadino trova, oltre alla provetta per raccogliere le feci, le istruzioni e le indicazioni per prelevare e riconsegnare il campione ai Centri prelievi della provincia, senza alcun tipo di prenotazione. In caso di mancata partecipazione, dopo circa tre mesi, viene inviata una lettera che sollecita nuovamente l’adesione. Da fine aprile, le persone che hanno ricevuto questo secondo invito, nel caso non abbiano più a disposizione la provetta inviata precedentemente, potranno ritirare il kit necessario per la ricerca del sangue occulto, oltre che presso i centri prelievo dell’azienda sanitaria, anche presso una delle 175 farmacie della nostra provincia. L’obiettivo è incrementare l’adesione al programma che consente di diagnosticare precocemente le neoplasie utilizzando in modo virtuoso la presenza capillare in tutta la provincia delle farmacie. Il programma di screening infatti è tanto più efficace quanto maggiore è l’adesione all’invito a sottoporsi al test.

“Per comprendere l’importanza dello screening è sufficiente citare pochi numeri. In provincia di Modena, nei primi anni di attività del programma, a 4 cittadini su 1.000 che hanno risposto al nostro invito è stato diagnosticato un tumore; un risultato che ci ha permesso di rendere più precoce la diagnosi e di aumentare in modo sensibile le possibilità di cura e guarigione” spiega Rossella Corradini, responsabile del Programma provinciale di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori del colon retto. “Anche se nella nostra realtà i dati di partecipazione sono soddisfacenti, è auspicabile un incremento ulteriore dell’adesione all’invito. Ogni anno spediamo circa 40mila lettere di sollecito a quanti non hanno risposto al primo invito: l’accordo siglato con le farmacie va nella giusta direzione di facilitare la raccolta dei campioni e quindi l’esecuzione del test”.

“Abbiamo aderito con convinzione alla richiesta dell’Ausl perché in questo modo si conferma il valore della rete della farmacie; si riconosce ancora una volta la professionalità del farmacista, che offre un servizio di natura eminente pubblica a tutela della salute della collettività e, infine, si evidenzia in modo concreto e misurabile il fatto che le farmacie sono parte integrante e imprescindibile del Servizio Sanitario Nazionale. Da sempre siamo convinti che per portare ancora più servizi vicino ai cittadini si debba fare affidamento sulla rete capillare delle farmacie, la cui accessibilità è davvero massima, grazie anche alla guardia farmaceutica e alla distribuzione omogenea in tutto il territorio” hanno sottolineato Federfarma Modena, l’associazione dei titolari di farmacie private, e le Farmacie Comunali, vale a dire di proprietà pubblica, in occasione della sottoscrizione del nuovo accordo.

I DATI IN PROVINCIA DI MODENA

Nel corso degli ultimi due anni quasi 175mila cittadini (di cui il 52% è rappresentato da donne) sono stati contattati dall’Azienda Usl di Modena per partecipare allo screening. In media il 55% degli invitati ha aderito al programma, un dato in linea con l’obiettivo regionale.

A Modena dal 2005 a oggi sono stati diagnosticati complessivamente 658 tumori al colon retto e 4.800 adenomi avanzati (lesioni pre-cancerose). Dati che dimostrano la validità dello screening che ha l’obiettivo di favorire la diagnosi precoce e con altrettanto impegno prevenire la trasformazione in senso neoplastico aumentando le possibilità di cura e guarigione.

Nell’ultimo biennio ai centri prelievi abilitati della provincia negli ultimi sono stati riconsegnati circa 80mila campioni. Il 96% di questi test per verificare l’eventuale presenza di sangue occulto nelle feci è risultato negativo. I servizi di Endoscopia dell’Azienda Usl eseguono mediamente 1.700 colonscopie di approfondimento l’anno e 1.200 di sorveglianza per polipi rimossi in precedenza.

COME FUNZIONA LO SCREENING PER LA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO

La campagna di Screening Colon Retto, condotta in tutta l’Emilia Romagna dal Servizio Sanitario Regionale con lo slogan “La linea giusta è prevenire”, coinvolge uomini e donne dai 50 ai 69 anni, la fascia di età in cui il rischio di ammalarsi è più elevato. La proposta del test di screening, effettuata ogni due anni, si basa sul presupposto che le neoplasie, ma anche alcuni tipi di polipi che potrebbero evolvere in tumori, sanguinano più facilmente della mucosa normale e quindi l’individuazione di tracce di sangue fecale può permettere di identificare polipi o tumori in fase precoce aumentando così le possibilità di intervento e di cura con ottime prognosi. In caso di positività del test, il programma di screening prevede l’offerta di una colonscopia di approfondimento diagnostico, e ulteriori accertamenti diagnostici e di trattamento per coloro che risulteranno positivi anche alla colonscopia. Il test di screening, i successivi accertamenti diagnostici e le cure proposte nell’ambito del programma, sono gratuiti.

Il cittadino che è interessato a partecipare o desidera ricevere informazioni può chiamare il numero verde gratuito 800 300 315 (attivo dal lunedì al venerdi dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle 12.00) oppure consultare il sito internet www.ausl.mo.it/screening.