pos“Dal 30 giugno, come noto, scatterà l’obbligo del Pos per operazioni di valore superiore a 30 euro: si tratta di una norma iniqua, che ignora le difficoltà delle pmi del commercio e scarica su di esse i costi della diffusione della moneta elettronica, che sono maggiori del 50% rispetto a quelli medi in Europa”. Così prende le mosse una nota di Confcommercio-Fam Modena, in vista dell’entrata in vigore della norma che stabilisce l’obbligo di utilizzare il bancomat per vendite del valore di almeno 30 euro.

“Pensiamo a categorie come benzinai e tabaccai – continua la nota di Confcommercio – per le quali l’accettazione del bancomat significherà, considerati i ridottissimi margini di guadagno, un annullamento dello stesso, se non addirittura (come ad esempio per i rinnovi del bollo auto in tabaccheria) una perdita netta. Senza considerare che per il commercio su area pubblica sarà pressoché impossibile garantire, in tutte le località, il corretto funzionamento di P.O.S./mobili”.

“Siamo peraltro di fronte ad una schizofrenia legislativa – puntualizza Confcommercio-Fam – , perché un decreto del ministero dell’Economia e finanze del febbraio scorso ha dettato misure volte a ridurre le commissioni sulle transazioni effettuate con mezzi di pagamento elettronici: il paradosso è non solo che la decorrenza di queste ultime misure è prevista al 29 luglio 2014, ma vale per pagamenti inferiore ai 30 euro, per i quali tuttavia non vi è l’obbligo di utilizzare le carte di debito”.

“Per tali motivi – conclude la nota di Confcommercio-Fam – è importante che l’applicazione della norma venga rinviata e prima di essa si metta mano, seriamente, al tema delle commissioni bancarie, che rappresentano una delle grandi anomalie del rapporto tra banche e imprese”.