consiglio_comunale_sassuolo_2014

Primo atto – il secondo venerdi sera, con la votazione – per il piano concordatario di SGP e l’atto di indirizzo che la nuova Giunta accompagnerà allo stesso come condizione per poter salvare la patrimoniale. «Siamo sull’orlo del burrone, e un atto del genere ci può dare modo di allontanarci», ha detto il neosindaco Claudio Pistoni, legando le speranze di salvezza di SGP a quei 26 milioni di euro che il Comune verserà nelle casse della società se si verificherà una delle tre condizioni contenute nell’atto di indirizzo. «Abbiamo chiesto alla Corte dei Conti un parere circa la legittimità del pagamento di 26 milioni, chiederemo al ministero una deroga con un decreto del Governo e lavoriamo per portare il bilancio di Sgp in pareggio nel 2014», ha detto Pistoni, ricordando come la “puntura” nelle esauste casse della società patrimoniale ad oggi non è possibile dal momento che la società stessa è in perdita da un triennio. Presente in aula anche l’amministratore di SGP Corrado Cavallini, che ha risposto alle domande dei consiglieri, dai quali è emersa in tuta evidenza – anche con gli interventi, non senza spunti polemici, dell’ex sindaco Luca caselli, di Giuseppe Megale del pd e Camilla Nizzoli di Sassolesi – quanto sia accidentato il percorso intrapreso da SGP. Percorso ad ostacoli, ma paletti già fissati, perché Claudio Pistoni dice che «il concordato non l’avrei fatto», ma la strada ormai è segnata. Il 9 luglio la presentazione del piano al tribunale, il 31 l’approvazione del bilancio, e intanto sono polemiche e alterchi anche in aula, in attesa del redde rationem di venerdi.