moschea_via_cavourPer puro accanimento contro la comunità islamica l’ex sindaco e i suoi collaboratori mescolano le carte, sperando che i sassolesi ci caschino. La verità sul centro culturale islamico di via Cavour è quella raccontata con ampia relazione degli uffici competenti, resa totalmente pubblica dal sindaco Pistoni. Sanati gli abusi edilizi e presentata la documentazione necessaria, l’associazione islamica aveva il diritto di riaprire. Caselli lo sapeva benissimo, ha chiesto documentazione supplementare per allungare i tempi fin dopo il voto ma la relazione del responsabile dell’Ufficio urbanistica dice chiaramente che il centro poteva riaprire dal 16 aprile.

Noi siamo per il rispetto delle regole sempre: se non rispettate portano alla chiusura, se osservate e sanate consentono la riapertura a qualunque cittadino, di qualunque colore, razza o fede.

Il rispetto delle stesse regole impone che se l’ex sindaco ha elementi che confermino l’illegittimità di questa apertura, faccia un ricorso ufficiale a un tribunale amministrativo per vedere riconosciute le sue ragioni.

Continuare a riempire la rete e i giornali di illazioni e affermazioni senza fondamento invece mostra che lo stesso ex sindaco non ha argomenti saldi con cui sostenere la sua tesi.

Siamo per la libertà di culto in condizioni rispettose della dignità delle persone e quindi riteniamo che debba esistere un luogo di preghiera islamico nel nostro comprensorio.

Siamo certi che il sindaco Pistoni si occuperà del tema a livello di Unione e di Città distretto, per cercare di trovare una collocazione alternativa, con spazi più adeguati e di minore impatto con le aree residenziali.  Nel frattempo riteniamo che la struttura di via Cavour, vada tenuta sotto controllo per attivare, in collaborazione con chi la gestisce e i residenti, tutte misure possibili per migliorare la convivenza nel quartiere.

Renzo Catucci – Cordinatore della Segreteria – Partito Democratico Sassuolo