foto_cannabisLe iniziative poste in essere nel corso degli ultimi mesi dai carabinieri del comando provinciale di Modena attraverso l’intensificazione dell’attività repressiva volta a contrastare il settore della produzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti hanno evidenziato come si stia ormai diffondendo la “moda” della coltivazione in proprio della cannabis indica.

L’attenta e costante analisi del fenomeno ha consentito di individuare vere e proprie strategie di contrasto. Da giugno ad oggi, nel contesto di distinte operazioni portate a termine dalle compagnie carabinieri di Modena, Sassuolo, Carpi e Pavullo anche attraverso preventivi monitoraggi effettuati con il supporto aereo del 13° nucleo elicotteri di forlì, sono state complessivamente individuate e sottoposte a sequestro oltre 1800 piante di cannabis indica localizzate in diverse aree della provincia, ed arrestate 33 persone, 23 delle quali di nazionalità italiana.

Nella maggior parte dei casi i militari si sono imbattuti in vere e proprie serre, costituite da piante in ottimo stato di maturazione tanto da contenere quasi sempre una elevata quantità di principio attivo.

Anche i dati riferiti al materiale rinvenuto e sequestrato nel corso delle perquisizioni (bilancini e materiale per il confezionamento) confermano che la produzione della sostanza stupefacente sia stata sempre finalizzata al suo successivo spaccio. I risultati conseguiti evidenziano come, soprattutto tra i giovani italiani, il ricorso alla piu’ remunerativa “coltivazione fai da te” si sia diffuso in alternativa alla necessita’ di reperire lo stupefacente nei tradizionali ambienti criminali per sottrarsi al rischio di individuazione da parte dei servizi di controllo del territorio.

La mirata azione di contrasto dei carabinieri e’ inquadrata in una piu’ ampia attivita’ investigativa in via di progressiva intensificazione.

(foto di repertorio)