macacoSollecitare la Direzione dello Stabulario al contenimento del numero di Macachi al minimo necessario per assicurare le attività di ricerca nel rispetto delle normative vigenti e a dare disponibilità per controlli aggiuntivi da parte di personale esterno qualificato.

È quanto il Consiglio comunale di Modena ha chiesto alla Giunta approvando, nella seduta di giovedì 16 ottobre, l’ordine del giorno del Pd illustrato da Chiara Susanna Pacchioni sul sostegno alle attività di sperimentazione presso il “Centro Servizi Stabulario Interdipartimentale” dell’Università di Modena e Reggio Emilia. A favore della mozione si sono espressi Pd, Per me Modena, FI, CambiaModena, Udc e Ncd. Si è invece astenuto il Movimento 5 stelle, che sul tema aveva presentato un proprio ordine del giorno che chiedeva la dismissione della colonia dei primati allevati presso lo Stabulario Interdipartimentale ed è stato respinto (a favore M5s, contro Pd, Per me Modena, FI, CambiaModena, Udc e Ncd). La mozione chiedeva in particolare di attivarsi presso il rettore dell’Università affinché venisse accolta “la proposta delle Associazioni della presa in carico, senza alcun onere da parte dell’Università, di tutti i primati, mettendoli a dimora presso un centro faunistico, permettendo così di far conoscere l’Ateneo distinguendosi per un atto voluto da oltre l’81 per cento degli italiani (dati Eurispes 2014)”.

Attualmente, il Centro Servizi Stabulario Interdipartimentale dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia è l’unico allevamento universitario italiano autorizzato di primati. Al suo interno sono presenti 15 Macachi discendenti da due esemplari di Macaca fascicularis ceduti dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) di Roma a scopo di ricerca, con autorizzazione dal Ministero della Salute. Sulle sperimentazioni sui Macachi, lo scorso 28 giugno un corteo di animalisti ha manifestato per le vie del centro cittadino contro presunti atti di vivisezione ai loro danni, chiedendone la liberazione.

L’ordine del giorno approvato, invece, chiede al Comune di invitare la Direzione dello Stabulario e i gruppi di ricerca ad esso afferenti a sostituire il più possibile esperimenti con metodi alternativi, ove disponibile, a quelli con animali e, qualora vi sia obbligo al loro utilizzo, di migliorarne le condizioni minimizzando lo stress e il dolore. Il documento sostiene, ad ogni modo, l’attività di ricerca svolta dall’Università di Modena e Reggio Emilia anche con il ricorso alla sperimentazione animale, in particolare ove richiesto da norme di legge, e la tutela dell’indispensabile autonomia dei ricercatori nel rispetto del loro rapporto con la comunità scientifica. L’odg chiede infine di promuovere l’organizzazione di eventi pubblici, fruibili dalla popolazione, per la presentazione dei risultati delle ricerche da parte dei ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Discussione Macachi in consiglio comunale, LAVI Modena: “Sconcertante affermazione dei consiglieri Pacchioni, Fasano e Trande”

Dopo settimane di attesa, finalmente il consiglio comunale di Modena ha discusso due Ordini del Giorno sul tema dei Macachi utilizzati dall’università per esperimenti di vivisezione.

Scontata l’approvazione di un documento presentato dalla maggioranza su un non meglio specificato “sostegno” a una generica “attività di sperimentazione”. Ha destato però molto sconcerto un’affermazione contenuta nel documento firmato dai consiglieri Pacchioni, Fasano e Trande.

Come è noto, dal 29 marzo scorso il nuovo Decreto 26-2014 che regolamenta la sperimentazione animale dice espressamente che “È vietato l’allevamento di cani, gatti e primati non umani”. Infatti, subito dopo l’entrata in vigore di tale norma, i responsabili dello stabulario si erano affrettati a comunicare la separazione dei maschi dalle femmine proprio per non incorrere in violazioni della legge.

Invece, incredibilmente, i succitati consiglieri affermano nell’Ordine del Giorno (votato e approvato a maggioranza dal Consiglio), che l’università avrebbe ancora in essere un allevamento di primati, in barba alle normative vigenti. Testualmente: “il Centro Servizi Stabulario Interdipartimentale dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia è l’unico allevamento universitario italiano autorizzato di primati”. Affermazione ribadita dalla consigliera Pacchioni nella presentazione orale.

Ora, delle due l’una: o i firmatari di questo Ordine del Giorno ignorano la materia di cui scrivono (e non vogliamo nemmeno pensarlo); oppure essi sono a conoscenza di una grave violazione messa in atto dallo Stabulario dell’Università cittadina.

Vorrebbe il Magnifico Rettore Andrisano smentire le gravi affermazioni dei consiglieri Pacchioni, Fasano e Trande? Oppure, se tali affermazioni corrispondono a verità, vorrebbe spiegare come mai il suo Ateneo non si è ancora adeguato alle norme vigenti?

(Yuri Bautta, LAV Modena)