Ospedale-Sassuolo10L’Ospedale di Sassuolo si trasforma, evolve e si riorganizza adottando il modello per intensità di cura. Un’evoluzione importante che ha come elemento guida la centralità del paziente, attorno al quale si muoveranno i professionisti e si aggregheranno le tecnologie di cui la struttura dispone. L’ospedale per intensità di cura ha una chiara identità che si può riassumere in tre aspetti essenziali: una migliore appropriatezza degli interventi, maggiore interdisciplinarietà dell’atto medico dato che professionisti di diverse discipline lavoreranno insieme in un’unica area, aumento delle occasioni d’informazione nei confronti del paziente e dei suoi famigliari grazie alla presenza di un soggetto di riferimento facilmente identificabile. Infatti il paziente, nell’ambito di una equipe predefinita, avrà un unico interlocutore medico ed un unico interlocutore infermieristico.

Per dare concreta applicazione al nuovo modello, nell’ospedale organizzato per intensità di cura sono previsti tre differenti livelli assistenziali: uno ad intensità alta che comprende le degenze intensive e sub-intensive (ad esempio rianimazione, unità di terapia intensiva cardiologica, ecc…) collocato al primo piano; un secondo, ad intensità media, che comprende le degenze suddivise per aree funzionali (Area medica, chirurgica, materno-infantile …) e infine uno a bassa intensità, dedicato ai pazienti post-acuti. I nuovi percorsi di ricovero  saranno individuati partendo dalla valutazione di due parametri principali: l’instabilità clinica della persona assistita e il livello di bisogno assistenziale del paziente.

Giunge quindi a pieno compimento il percorso di avvicinamento avviato all’inizio del 2013 in coerenza con le indicazioni della Regione Emilia-Romagna e della direzione dell’Azienda Usl di Modena che porterà al superamento di un’organizzazione strutturata in Reparti o Unità operative in base alla patologia e alla disciplina medica per la sua cura. Queste ultime saranno sostituite da aree omogenee,  chiamate “piattaforme logistiche di ricovero”, che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente minore o maggiore livello di complessità assistenziale.

Intensita-cura-Ospedale

“Si tratta di un passaggio molto importante che andrà ad incidere positivamente sulla qualità della cura e sull’efficienza organizzativa. La parola chiave sarà l’integrazione. Potremo sviluppare ulteriormente il nostro lavoro che punta al miglioramento continuo dell’assistenza valorizzando i professionisti e le dotazioni tecnologiche delle quali disponiamo. Tutti insieme abbiamo lavorato per quasi due anni, per prepararci nel migliore dei modi a questa evoluzione. Il progetto è stato studiato, condiviso, verificato in tutti i suoi aspetti e grazie alla grande disponibilità e attenzione da parte di tutto il personale siamo pronti per rendere operativa la trasformazione” ha sottolineato il direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo, Bruno Zanaroli.

“L’Azienda Usl di Modena ha aderito alla sperimentazione promossa dalla Regione, al fine  promuovere l’adozione in tutti i nostri ospedali del nuovo modello organizzativo, che offre notevoli vantaggi sia per i pazienti, cui viene garantito il livello di intensità assistenziale adeguato, che per assicurare un utilizzo virtuoso delle competenze professionali e delle attrezzature a disposizione. Interventi di questa natura sono già stati posti in essere a Pavullo ed a Mirandola e sono in fase di avvio a Baggiovara, ma non vi è dubbio che l’Ospedale di Sassuolo rappresenta la struttura all’interno della quale ad oggi il cambiamento sarà più significativo. Ho seguito con attenzione il lavoro preparatorio svolto sino ad ora e sono convinta che il risultato sarà più che soddisfacente. Allargando l’orizzonte al contesto provinciale, vorrei sottolineare che questi interventi determineranno positive ricadute sull’organizzazione più complessiva dei servizi sanitari che potranno così trovare un equilibrio ancora più soddisfacente tra assistenza ospedaliera e servizi territoriali” ha evidenziato il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini.

Il nuovo modello organizzativo e le sue peculiarità sono state presentate questa mattina, 29 ottobre, durante una conferenza stampa tenutasi presso l’Ospedale di Sassuolo alla quale erano presenti oltre a Bruno Zanaroli e Mariella Martini, anche Maria Pia Biondi e Andrea Donati, rispettivamente presidente e direttore sanitario dell’Ospedale di Sassuolo, Massimiliano Morini, sindaco di Maranello e attuale presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e Maria Costi, sindaco di Formigine e vice-presidente della Provincia di Modena.

 

PER AIUTARE LE PERSONE AD ORIENTARSI

Un’attenzione particolare è stata posta anche agli aspetti legati alla comunicazione rivolta ai cittadini. Per facilitare l’orientamento all’interno della struttura ospedaliera, ad ogni posto letto è assegnato un numero composto da tre cifre ed una lettera: la prima cifra indica il piano in cui è ricoverata la persona assistita, la lettera la scala; gli  ulteriori  due numeri indicano il posto letto assegnato nell’area di degenza. Ad esempio il numero 1 B 02, indica il 1°piano Scala B letto 02.

Pazienti e loro familiari per orientarsi in modo semplice potranno contare anche su una segnaletica completamente rinnovata che abbina alle indicazioni delle varie aree sette differenti colorazioni. L’area rossa, ad esempio  identifica quella ad alta intensità di cura, quella verde la degenza medica a media intensità di cura, quella arancione la degenza chirurgica a media intensità di cura. È stato inoltre realizzata una piccola guida stampata che sarà messa a disposizione dei visitatori. Infine per condividere nel modo più ampio possibile la filosofia e le finalità della riorganizzazione dell’ospedale per intensità di cura, presso tutti gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta verrà affissa una locandina appositamente creata.