incident_stradaleSono 121 gli incidenti, con 81 morti e 199 feriti, classificati nel primo semestre dall’Asaps come ‘stragi del sabato sera’, ovvero nelle 16 ore ad alto tasso di sinistrosità mortale, quelle che vanno dalle 22 del venerdì alle 6 del sabato e dalle 22 del sabato alle 6 della domenica, con la prerogativa che almeno uno dei conducenti coinvolti non abbia più di 30 anni.

Nei primi 6 mesi del 2014 il nostro Osservatorio – spiega Asaps –  sulle stragi del sabato sera ha registrato 121 incidenti gravi che hanno causato 81 morti e 199 feriti. 56 sinistri sono avvenuti al nord, 22 al centro e 43 al sud, dove il fenomeno sta facendo registrare una preoccupante crescita.

21 vittime avevano un’età fino a 20 anni, 30 avevano un’età da 21 a 25 anni, 21 da 26 a 30 anni, 9 oltre 30 anni (sono deceduti in un incidente in cui uno dei conducenti aveva meno di 30 anni). Gli episodi plurimortali (due o più vittime) sono stati 11. I casi di pirateria mortale o grave nelle sole notti del fine settimana sono stati 14. Gli episodi di guida in stato di ebbrezza accertati nell’immediatezza 5, per altri si sono sviluppati procedimenti di accertamento di cui non è stato comunicato l’esito.

58 incidenti sono avvenuti in aree urbane, 54 su statali e provinciali, 9 sulle autostrade. 57 le fuoriuscite per sbandamento senza il coinvolgimento di altri veicoli pari al 48%.
Le regioni con il maggior numero di incidenti ricadenti in questo osservatorio sono la Lombardia con 21 sinistri gravi o mortali con 17vittime, segue a sorpresa la Sicilia con 15 incidenti e 10 vittime, che supera regioni tradizionalmente ad alto rischio per questo tipo di incidenti notturni nel fine settimana come l’Emilia Romagna e il Veneto entrambe con 14 episodi e 6 vittime. Anche per  la Campania si registrano 14 eventi gravi, ma con 10 vittime, e  il Lazio con 10 episodi ma 11 vittime.
I dati dimostrano come questa tipologia di incidenti, che hanno falciato tante giovani vite, stia diminuendo al nord dove ha inciso anche un cambio del modello del divertimento, con un minor nomadismo notturno e più movide in città (dove l’alcol la fa ancora da padrone), ma sta percentualmente crescendo al sud dove forse la mobilità da divertimento nelle notti del fine settimana è in espansione su una rete stradale oggettivamente più pericolosa specie la notte con strade meno illuminate e segnaletica confusa, dove servirebbe un potenziamento delle campagne informative e dei controlli.