Una riduzione dei vincoli agli insediamenti commerciali di Modena che porti a una maggiore flessibilità, in particolare per gli ampliamenti e le riqualificazioni dei piccoli esercizi di vicinato e delle medie strutture, anche con agevolazioni sulla dotazione dei parcheggi. Per quelle non alimentari, inoltre, è prevista una maggiore possibilità di ampliamenti e nuove aperture, con l’aumento da 1.500 a 2.500 metri quadri (come avviene a livello regionale) della superficie massima di vendita.

Sono i principali elementi della variante normativa al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) sulla nuova regolamentazione del commercio per gli esercizi di vicinato e le medie strutture di vendita di rilevanza comunale, presentata in Consiglio comunale nella seduta di giovedì 13 novembre dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli per l’approvazione dopo l’adozione del precedente Consiglio comunale avvenuta in febbraio. Si è espresso a favore il Pd, contro Movimento 5 stelle e FI, astenuti Per me Modena e CambiaModena.

Sulla variante, nel periodo di pubblicazione, non sono pervenute osservazioni e il Comune si adeguerà alle riserve, valutazioni e pareri formulate da Provincia, Arpa e Asl, che non introducono modifiche sostanziali rispetto alla fase di adozione.

Il documento recepisce le riforme che hanno liberalizzato il settore, con le quali non è più prevista la possibilità di porre limiti numerici al rilascio di autorizzazioni o restrizioni alle attività commerciali fondate su quote di mercato predefinite o valutazioni in merito all’adeguatezza di offerta e domanda. Le proposte dei privati proprietari, però, non saranno vincolanti per l’Amministrazione, che valuterà prioritariamente gli accordi caso per caso in base alla compatibilità urbanistica, ambientale, viabilistica, di tutela della salute e dei lavoratori.

Nel dettaglio, per gli esercizi di vicinato e le medie strutture di vendita esistenti, in caso di ampliamenti entro il 20 per cento della superficie di vendita, viene azzerata la dotazione di parcheggi privati richiesta per la parte ampliata ed è possibile monetizzare interamente la dotazione di parcheggi pubblici.

La variante, oltre a prevedere gli insediamenti commerciali di vicinato in tutti gli ambiti urbanistici, a esclusione di quelli agricoli ed extraurbani, definisce, ampliandone i confini, gli ambiti idonei per gli insediamenti delle medie strutture di vendita alimentari e non alimentari. Per quelle alimentari gli ambiti idonei sono tutti quelli inclusi nel territorio urbanizzato all’interno dell’anello delle tangenziali di Modena – via Estense – via Contrada e via Giardini, a esclusione degli ambiti produttivi; gli ambiti urbani consolidati di Modena Est e dei Torrazzi; gli ambiti urbani consolidati delle frazioni. Per le medie strutture non alimentari sono tutti quelli inclusi nel territorio urbanizzato all’interno dell’anello delle tangenziali di Modena – via Estense – via Contrada e via Giardini, a eccezione delle aree di tutela e ricostruzione ambientale prossime al centro storico e di quelle situate nel quadrante sud est della via Emilia, nelle quali sono controindicati ulteriori aggravi urbanistici; le aree di rilievo comunale (ambiti Va 1) situate in prossimità di via Emilia Est; il polo funzionale di Cittanova, nei limiti delle superfici commerciali già previste.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO SULLA VARIANTE

Sono intervenuti i consiglieri Mario Bussetti (M5s) e Marco Forghieri (Pd)

La variante al Poc e Rue che prevede una riduzione dei vincoli agli insediamenti commerciali di Modena è stata approvata dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 13 novembre. A favore il Pd; contrari M5s e FI; astenuti Per me Modena e CambiaModena.

Aprendo il dibattito Mario Bussetti (M5s) ha definito complessivamente positivo il provvedimento ma, ha detto, “non ci convince la previsione di limiti diversi tra strutture commerciali alimentari e non alimentari. Questa distinzione non è presente nella normativa regionale e nemmeno, diversamente da quanto si afferma nella delibera, nel Poic provinciale, dove si prevede che le medie strutture siano liberamente pianificabili dal Comune e che le limitazioni debbano avere carattere prettamente urbanistico. Siamo quindi favorevoli ma a patto che venga eliminata questa stortura”.

Per Marco Forghieri (Pd) “il provvedimento, che peraltro si limita a recepire norme europee e nazionali, porta una notevole facilitazione per chi vuole aprire o allargare un’attività commerciale. E sostenere in questo modo soprattutto i piccoli esercizi, quelli cosiddetti ‘di vicinato’, ha una ricaduta positiva non solo sul commercio ma su tutto il contesto urbano perché consente di non avere quartieri sguarniti di servizi. L’intervento quindi è utile anche perché semplifica un Rue come quello modenese che è molto prescrittivo”.

Nella replica l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha ribadito che “è stata fatta una scelta di carattere urbanistico individuando gli ambiti di intervento nel territorio già urbanizzato dove attività di 1500 metri quadrati possono ben integrarsi e lasciando i grandi contenitori negli ambiti pi esterni della città”.