biopsia-prostaticaUn nuovo sistema di biopsia transperineale è stato donato all’Urologia del Policlinico, diretta dal prof. Giampaolo Bianchi, dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Si tratta del sistema BiopSee® che permette di eseguire biopsie prostatiche transperineali guidate da imaging multimodale unendo così all’efficienza delle immagini ecografiche real-time, l’efficacia delle immagini di Risonanza Magnetica Nucleare allo scopo di guidare la mano dell’urologo in biopsie di precisione mirate alle lesioni sospette. La donazione è stata di 109.800 euro, ripartita in parti uguali tra i due enti.

“Le biopsie tradizionali – spiega il prof. Giampaolo Bianchi – vengono eseguite con la guida di un’ecografia in diretta, real-time. Le immagini a ultrasuoni dell’ecografia, però, non riescono ad identificare le lesioni neoplastiche presenti ad uno stadio iniziale e questo costringe il medico a procedere per tentativi, prelevando campioni di tessuto in maniera random, alla cieca, nelle aree periferiche considerate per esperienza sospette.” Al contrario, la Risonanza Magnetica Multi-parametrica è in grado, entro certi limiti, di identificare lesioni sospette per neoplasia, ma attualmente, la biopsia prostatica RMN-guidata non ha ancora gli standard necessari per un uso routinario.  “Il nuovo sistema acquisito dal Policlinico – conclude Bianchi – consente di ovviare a questo inconveniente perché sovrappone le immagini virtuali di una risonanza magnetica svolta in  precedenza al puntamento ecografico della biopsia permettendo all’urologo di operare con una visione tridimensionale, identificando anche le lesioni più piccole ed eliminando i falsi negativi.” Proprio l’Urologia del Policlinico ha studiato un campione di pazienti già sottoposti a prelievi multipli bioptici, diagnosticando una neoplasia in 14 casi su 20. Il dato è in linea con l’ancora limitata letteratura e dimostra come il nuovo sistema offra la possibilità di identificare la neoplasia in circa il 70% dei pazienti con lesioni sospette alla Risonanza Magnetica, un dato di gran lunga superiore a quello della metodica tradizionale.

Il software permette, inoltre, di pianificare la posizione dei prelievi bioptici nelle aree sospette prima dell’esecuzione della procedura, creando una sorta di “mappatura” tridimensionale dei prelievi. Il prelievo dei frustoli, frammenti di materia, nei punti così pianificati viene poi guidato dal software, che fornisce il punto esatto d’ingresso nel perineo e la profondità da raggiungere; crea, infine, un report automatico corredato di immagini sull’avvenuto esame bioptico che permette la riproducibilità del prelievo, caratteristica fondamentale in pazienti sottoposti a una sorveglianza attiva in quanto permette un miglior monitoraggio delle lesioni a basso rischio.

“Dobbiamo ringraziare la generosità di due importanti istituzioni del nostro territorio – commenta il dottor Anselmo Campagna, Direttore Sanitario del Policlinico – che ci ha permesso di acquisire uno strumento fondamentale in un campo, quello della lotta alla neoplasia della prostata, in cui il Policlinico è punto di riferimento a livello regionale e sul quale questa Direzione ha puntato con forza con la recente istituzione del Percorso Unitario di Trattamento Oncologico (PUNTO) Prostata che unisce le competenze di Urologi, Oncologi e Radioterapisti con lo scopo di seguire ed indirizzare nel follow-up il paziente nel miglior percorso disponibile, sulla base dello stadio della malattia”

“Con questa donazione – dichiara il vice Presidente di BPER Luigi Odorici – la nostra Banca conferma la vicinanza al territorio e la volontà concreta di sostenere iniziative di alto profilo sociale. E’ una scelta importante, indirizzata in questo caso a una struttura sanitaria specializzata e di elevata professionalità, che si propone di potenziare ulteriormente la propria attività diagnostica, allo scopo di ottenere effetti positivi sia sul piano preventivo, sia su quello terapeutico, a beneficio dei pazienti e di tutta la collettività. Vorrei sottolineare che BPER destina ogni anno una quota rilevante delle proprie erogazioni liberali a sostegno dell’attività delle strutture sanitarie territoriali: abbiamo confermato a maggior ragione l’impegno negli ultimi anni, contrassegnati da una difficile congiuntura economica, e siamo ben determinati a proseguire su questa strada in futuro”.

“La nuova tecnologia di cui si avvale oggi il reparto di urologia del Policlinico testimonia la volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di sostenere concretamente i livelli di qualità del nostro welfare – commenta il Presidente Andrea Landi – Oggi anche in campo sanitario la ricerca e l’innovazione sono fattori essenziali per garantire l’efficacia dei servizi di assistenza. Per questo la Fondazione contribuisce da anni all’acquisizione di strumenti d’avanguardia per la diagnosi e la cura di importanti patologie. Penso ad esempio al sistema di teleconsulto e teleradiologia per il trattamento dell’ictus acuto all’ospedale di Pavullo; all’aggiornamento del sistema di chirurgia robotica all’ospedale di Baggiovara; alla nuova tecnica di risonanza magnetica cerebrale adottata dal reparto di neonatologia del Policlinico: tecnologie innovative che consentono di rendere sempre più efficiente il nostro sistema sanitario”.

 

Il carcinoma della prostata in Provincia di Modena

Il carcinoma prostatico in Italia ed in molti Paesi occidentali, rappresenta il tumore più frequente nel sesso maschile (20% di tutti i tumori diagnosticati) a partire dai 50 anni di età. Pur trovandosi al primo posto per incidenza e nonostante una continua tendenza all’aumento di nuove diagnosi dagli anni 2000, la mortalità cancro specifica, in considerazione della diversa aggressività delle differenti forme tumorali, occupa il terzo posto nella scala della mortalità, con trend in calo da oltre un ventennio.

Il rischio di sviluppare il tumore è correlato all’età, alla genetica, alla razza, alla dieta, allo stile di vita, all’assunzione di farmaci. Il fattore primario è l’età. Il tumore della prostata è raro negli uomini al di sotto dei 45 anni, ma diventa sempre più frequente con l’invecchiamento. L’età media al momento della diagnosi è di 70 anni. Dal 2007, al Policlinico, sono stati sottoposti ambulatorialmente a indagine prostatica oltre 2.500 pazienti per complessivi oltre 25.000 prelievi, considerando che in genere ogni esame prevede almeno 12 biopsie. Si tratta di oltre 200 pazienti all’anno. Per quanto riguarda la terapia nella maggioranza dei pazienti viene eseguita, come tecnica di prima scelta, la Prostatectomia Radicale Laparoscopica Robot-Assistita (RALP), che dal 2007 ci ha permesso di eseguire oltre 432 interventi per carcinoma della prostata. Oltre ad una minor comorbilità e tempi di degenza più brevi (3 giorni), tale metodica garantisce innumerevoli vantaggi in termini di continenza urinaria e mantenimento della funzionalità erettile, le due complicanze più temute dal paziente operato per tumore prostatico. A distanza di un anno, infatti, nella nostra esperienza oltre il 94% dei pazienti risulta continente e oltre l’85% dei pazienti sotto i 60 anni mantiene una buona funzionalità erettile a distanza di 12 mesi dall’intervento. Nei pazienti con malattia avanzata o con importanti comorbilità la clinica Urologica del Policlinico di Modena, riserva la tradizionale tecnica retro-pubica e, in casi selezionati come nei pazienti con trapianto di rene, la tecnica transperineale. I nuovi farmaci anti-neoplastici e l’introduzione della TomoTherapy coadiuvano il trattamento della patologia neoplastica prostatica nei casi di tumore avanzato o di ripresa biochimica di malattia post-intervento.

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