Le grosse difficoltà che che da tempo sta incontrando Sitma Machinery Spa storica ed importante azienda di Spilamberto, leader mondiale nel settore editoriale, packaging e sistemi di distribuzione, hanno portato la direzione aziendale a presentare presso il tribunale di Modena una richiesta di ammissione al concordato preventivo.
Questa scelta preoccupa fortemente la Fiom/Cgil, la Rsu aziendale e tutti i lavoratori dell’azienda.

La crisi dell’azienda risulta evidente anche dalla lettura dei dati di bilancio degli ultimi anni. E’ certamente il frutto di più fattori: crisi del settore aggravata dalle generali difficoltà, una gestione inefficace dei processi produttivi, una insufficiente lettura delle modifiche del settore di riferimento e la sostanziale assenza di un piano industriale in grado di rilanciare per i quasi 200 dipendenti un futuro occupazionale e la sopravvivenza della stessa azienda.

Critiche pesanti che il sindacato ha più volte avuto modo di esporre alla direzione aziendale, con la quale da oltre un anno, ha avviato un difficile e complicato confronto, iniziato subito dopo un riassetto della proprietà societaria e con la presentazione del nuovo amministratore delegato. Al nuovo AD era stato affidato il compito di rilanciare l’azienda, attraverso la definizione di nuove strategie e un nuovo piano industriale, che nei fatti non sono stati realizzati, incontrando resistenze e difficoltà da parte della struttura aziendale nel condividere i cambiamenti.

In questo ultimo anno, l’azienda ha fatto ricorso alla Cigs, gestendo la rotazione fra i lavoratori in modo pesante e spesso discriminatorio e inutile. Non è stata in grado di portare a termine l’ipotesi di accordo raggiunta con l’organizzazione sindacale per la gestione volontaria degli esuberi ed ora si trova a gestire le difficoltà, con il ricorso ad un ulteriore periodo di Cigo. La Fiom/Cgil ritiene che anche questi esempi, stiano a dimostrare la grande difficoltà del gruppo dirigente, nel prendere decisioni utili alla risoluzione dei problemi.

A fronte di tutto ciò la Fiom/Cgil e la RSU, hanno richiesto un incontro alla direzione aziendale, per rivendicare un piano industriale di rilancio che preveda investimenti economici, progettuali e formativi, anche attraverso partnership, in grado di rispondere alle legittime preoccupazioni e richieste del sindacato e dei lavoratori.