C’è preoccupazione tra gli imprenditori per quanto potrebbe succedere a metà del 2016 circa le mappe di scuotimento. Sembra una data lontana ma non è così: in un anno e mezzo le norme varate post sisma potrebbero mettere in ginocchio il tessuto imprenditoriale di Carpi.

“Le mappe di scuotimento – osserva Riccardo Cavicchioli, vice presidente Lapam di Carpi – sono un’ottima idea che ha avuto la Regione per definire l’area del sisma, ma questo ha associato degli obblighi che a nostro avviso sono da rivedere. Per questo abbiamo chiesto un appuntamento e siamo stati ricvuti dal vice sindaco di Carpi, Simone Morelli, che ha dimostrato un grande interesse verso queste problematiche”.

“Il problema – continua Cavicchioli – lo hanno i proprietari di capannoni che hanno retto che si trovano a dover affrontare costi insostenibili in questa fase economica. I capannoni vanno infatti adeguati al 60% della resistenza prevista dalla legge del 2012. Per alcuni stabili, soprattutto quelli costruiti negli anni ’60 e ’70, sarebbe più facile abbatterli e ricostruirli che adeguarli. A Carpi almeno il 70% dei capannoni ha il problema delle mappe di scuotimento, molti imprenditori hanno già fatto i primi adeguamenti ma ce ne sono tanti altri da fare. Se si rade al suolo o si scoperchia un capannone dove si lavora? Se si delocalizza difficilmente poi si torna indietro. Inoltre a Campogalliano e a Correggio non è necessario nessun adeguamento quindi molti imprenditori portrebbero essere allettati dalla possibilità di trasferire li la propria attività”.

“Lo Stato ha capito che la nostra è una zona a rischio e vuole tutelarsi ma non è scaricando la patata bollente sugli imprenditori che si aiuta la società – riprende Cavicchioli -. Come associazione chiediamo che l’amministrazione comunale prenda in carico questo problema, formando un coordinamento con gli altri comuni per andare in Regione e trovare una soluzione. Se adeguamento deve essere che si venga incontro al mondo imprenditoriale; i modi ci sono, per esempio riducendo in maniera drastica la tassazione”.