Spallanzani-Castelfranco-cucinaNel corso dell’ultimo Consiglio provinciale del 24 novembre scorso è stata approvata all’unanimità, con il voto favorevole anche dei tre consiglieri di “opposizione”, la Programmazione dell’Offerta Formativa (POF) dell’istruzione superiore degli istituti scolastici superiori di Modena.

Sostanzialmente non cambierà la futura programmazione territoriale superiore proposta dalla Conferenza provinciale di coordinamento. Anche per l’anno prossimo a Castelfranco non ci sarà un nuovo indirizzo di istruzione secondaria superiore, liceo scientifico o istituto tecnico. D’altra parte in nessuna sede, Conferenza di coordinamento e Consiglio provinciale, lo stesso sindaco di Castelfranco ha avanzato una ipotesi di proposta in tal senso, neppure un semplice auspicio.

Eppure è un’esigenza sentita da quasi 15 anni dai cittadini non solo di Castelfranco ma anche dei comuni limitrofi. E’ evidente che l’offerta, sia quantitativa che qualitativa, dell’Istituto Spallanzani di Castelfranco è insoddisfacente. Ogni mattina oltre mille studenti sono costretti a migrare verso Modena o altre province, creando il fenomeno del pendolarismo scolastico, che alimenta una mobilità tutt’altro che sostenibile anche economicamente e in contraddizione alle politiche enunciate su ambiente, territorio e qualità della vita.

Ancora una volta, e per gli anni futuri, gli studenti dai 14 ai 18 anni residenti a Castelfranco probabilmente dovranno accontentarsi di diventare tutti cuochi, camerieri o giardinieri. A questi bisogna poi aggiungere anche gli studenti residenti nei comuni limitrofi che, unitamente alle loro famiglie, trarrebbero beneficio da una scuola più vicina.

Nonostante i proclami di Renzi per un maggiore impegno a favore dell’istruzione e dell’edilizia scolastica, l’Italia non cambia verso. Men che meno Castelfranco Emilia.

 

(Dante Mazzi, Democrazia Civica)