Avviare un percorso partecipativo pubblico con la città, i Quartieri e gli abitanti delle zone interessate, “per individuare la miglior soluzione futura, coinvolgendo i cittadini nelle modifiche alla viabilità che verranno realizzate e cercando con gli stessi un supporto per la realizzazione di tali progetti”, e ricevere e valutare le proposte portate all’attenzione dell’Amministrazione comunale per riqualificare e ridare vita alla zona.

È ciò che chiede l’ordine del giorno del M5s presentato da Luca Fantoni, emendato su proposta di Grazia Baracchi (Pd) e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 11 dicembre. Su tema della rigenerazione del percorso dell’asse ferroviario dopo la dismissione della linea storica sono state approvate altre due mozioni: una del Pd, presentata da Marco Forghieri, che ha ottenuto il voto favorevole anche da M5s, Per Me Modena, Sel, CambiaModena, e l’astensione di FI; una del M5s, presentata da Elisabetta Scardozzi, che ha ottenuto l’ok anche da Pd, Sel, Per me Modena, CambiaModena, il voto contrario di FI e l’astensione di Vincenzo Walter Stella del Pd.

La mozione approvata all’unanimità fa riferimento anche all’impegno del sindaco per i livelli di confronto già attivati, come ad esempio le recenti assemblee pubbliche a Marzaglia e nel Quartiere Sacca, e al progetto della Giunta “Passaggio cimitero San Cataldo”, che dovrà essere realizzato nell’ambito delle azioni previste dal bilancio 2015.

La mozione del Pd chiede di “pensare a una riqualificazione della fascia ferroviaria che tenga conto delle tipicità e delle diversità delle zone interessate dall’attraversamento del vecchio tracciato, e di considerare soluzioni intelligenti che, in linea con l’idea di città smart, producano soluzioni fruibili per i cittadini, ambientalmente sostenibili e concretamente realizzabili”. Il documento propone anche di predisporre una connessione infrastrutturale che tenga conto delle esigenze della mobilità dolce, dell’abitato esistente e dei problemi di traffico e viabilità. Domanda inoltre di coinvolgere sia in fase di progettazione che di realizzazione le associazioni, i cittadini e i soggetti interessati, oltre che di informare periodicamente l’Aula sullo stato di avanzamento dei progetti.

L’altro ordine del giorno del M5s, infine, chiede di privilegiare “per gli spazi non urbanizzati all’interno della cinta urbana, soluzioni che li rendano spazi di verde pubblico accessibili e usufruibili dai cittadini”, di inserire “elementi o piccole installazioni che consentano di conservare il ricordo storico dell’importanza linea ferroviaria”, di inquadrare gli interventi “in un disegno che non snaturi la realtà urbana ed extra-urbana del percorso della linea storica”, e di realizzare “uno studio di fattibilità per un progetto di pista ciclabile costruita sull’alveo dei binari in modo ecologico, eco-compabile e con tecnologie all’avanguardia”.

IL DIBATTITO SUL FUTURO DELL’AREA

Diversi consiglieri sono intervenuti sulla rigenerazione dell’asse ferroviario. Giacobazzi: “Interventi utili in tempi brevi, senza compromettere una visione più ampia”

“Nell’area della linea ferroviaria storica abbiamo il dovere di realizzare interventi utili, che portino benefici in tempi ragionevolmente brevi ma che non compromettano la visione più ampia che porterà in futuro a soluzioni più complete. È necessario studiare una o più azioni con scansioni temporali a breve, medio e lungo termine da proporre alla città”.

Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Gabriele Giacobazzi in chiusura del dibattito su “Mobilità e asse ferroviario” che si è svolto nella seduta del Consiglio comunale di Modena di giovedì 11 dicembre, in occasione del quale sono stati approvati tre ordini del giorno.

Per Adolfo Morandi di FI “l’eliminazione della linea storica è un fatto positivo per la città perché consente di riunire due parti finora separate. Il problema è decidere come ricongiungere questi territori e cosa fare di questo spazio: sarebbe riduttivo rispetto alle possibilità limitare l’intervento alla realizzazione di una pista ciclabile, si dovrebbe invece pensare a una metropolitana leggera di superficie”.

Carmelo De Lillo del Pd ha fatto alcune esortazioni: “Visto che si è deciso di mantenere i Quartieri come ultima propaggine dell’Amministrazione sul territorio ritengo indispensabile il loro coinvolgimento nella fase di definizione di rigenerazione dell’area. Il Comune, inoltre deve costantemente tenere informata la cittadinanza circa i progetti che si andranno a realizzare, affinché alla Madonnina e al Villaggio Giardino non nasca una nuova generazione di disillusi”. Secondo Chiara Susanna Pacchioni “è necessario porre attenzione al recupero del Villaggio Artigiano: non ci nascondiamo la difficoltà dell’impresa, ma nella sua complessità quest’area presenta peculiarità che sono punti di forza e la dismissione della ferrovia è un’occasione fondamentale per la riqualificazione, già avviata, della zona di Modena ovest”. Diego Lenzini ha evidenziato che “i bisogni evolvono continuamente e con la dismissione della ferrovia viene data l’opportunità di usare questo spazio per disegnare un pezzo della Modena che sarà. È molto importante centrare i bisogni della città di domani, consapevoli che l’evoluzione del modo di vivere sarà ancora più veloce in futuro”. Per Marco Malferrari “sulla sede della linea ferroviaria dismessa dovrà essere utilizzato un mezzo economicamente sostenibile e lo sarà se reso compatibile con gli interessi dei residenti dell’area, incentivati a spostarsi tramite lo stesso dalla zona di Cittanova al centro. Dovremo studiare quali potranno essere le esigenze derivanti dal futuro sviluppo della città”.

Antonio Montanini di CambiaModena ha evidenziato l’importanza della ricucitura della città e ha delineato l’ipotesi di realizzare una metropolitana leggera “che ricongiunga su rotaia via Emilia est e via Emilia ovest attraverso il collegamento tra la linea Modena-Sassuolo e l’area della linea ferroviaria storica, posizionate a ferro di cavallo, con una distanza di circa tre chilometri nel punto più vicino”.

Per Luca Fantoni del M5s “si avvia un percorso su un progetto che ancora non esiste: nella scelta della soluzione migliore ci deve essere rispetto per la sostenibilità economica e per i cittadini della zona. Chiediamo che venga data la possibilità ai cittadini di decidere quello che verrà fatto in quest’area perché solo dal confronto arriverà la soluzione più giusta e più logica per la vivibilità”.