introitiI Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Lazzaro di Savena, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Bologna, hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro soggetti ritenuti responsabili di favoreggiamento, reclutamento e sfruttamento della prostituzione. I destinatari del provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Bologna, dott. Bruno Perla, sono E.P., 22enne domiciliato a Bologna, L.P., 33enne residente a Pistoia, ma domiciliato a Bologna, N.M.F., 37enne residente a Bologna e A.P., 50enne residente a Cosenza.

L’attività investigativa, coordinata dalla dott.ssa Gabriella Tavano, Sostituto PM presso la Procura della Repubblica di Bologna, ha delineato un sodalizio criminale guidato da altri due albanesi destinatari della stessa misura restrittiva, ma non ancora catturati: K.P., 28enne e G.P., 31enne. Da quanto emerso, K.P. detto “Niku” e G.P. “Gaz” (cugini di primo grado) avrebbero svolto un ruolo direttivo ed esecutivo, ingaggiando direttamente le donne (rumene, albanesi, ucraine e russe), talvolta sottraendole ad altri gruppi criminali e amministrando la situazione logistica della struttura che era costituita da cinque appartamenti (situati a Bologna in via della Fornace, via de Carracci, Bambaglioli, Via Emilia Ponente e via Barbieri) e undici autovetture. Inoltre, i due leader si facevano carico di mediare i conflitti che di tanto in tanto si verificavano tra le donne del loro gruppo e quelle di altri gruppi criminali e provvedevano a incanalare gli introiti (circa 150.000 euro al mese) in Albania per l’acquisto di beni immobili e attività commerciali e la costituzione di un fondo cassa da utilizzare eventualmente per l’assistenza legale degli appartenenti al gruppo.

ordinanze

E.P. detto “Lozi”, L.P. detto “Luti” e N.M.F. fornivano supporto logistico e materiale e partecipavano con “Niku” e “Gaz” alla quotidiana attività di controllo delle donne per verificarne la produttività in termini economici. Inoltre, la donna N.M.F. (convivente di K.P.), avrebbe svolto per conto degli altri indagati una preziosa collaborazione come referente di fiducia per istruire le altre donne e vigilare su di esse. Da marzo ad aprile 2012, A.P., in concorso con K.P., G.P, L.P.e N.M.F. avrebbe agevolato e sfruttato la prostituzione di una donna che aspirava a trasferirsi al Nord Italia per migliorare le proprie condizioni economiche, trasferendola da Cosenza a Bologna.

All’interno del gruppo criminale, vi erano altri due sottogruppi che si erano costituiti grazie ai vincoli di parentela tra gli indagati, tutti originari di Valona tranne la donna che è rumena.

Durante l’esecuzione dei provvedimenti è stata rinvenuta e posta sotto sequestro una valigia contenete mazzette di denaro, in tagli da 10, 20 e 50 euro, per un totale di 310.000 euro.

latitanti