Patrizio_BianchiApprovato dalla Commissione europea il Programma Operativo Fondo sociale europeo 2014-2020 dell’Emilia-Romagna, prima Regione in Italia a concludere positivamente il negoziato con l’istituzione europea. Il documento delinea per i prossimi sei anni strategie e risorse per investire sulle persone, sostenere l’occupazione e la competitività dei territori. La dotazione finanziaria  è di  786.250.182 euro (393 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo, 275 milioni da risorse  nazionali, 117,9 milioni di cofinanziamento regionale) a cui si aggiungono 74 milioni di euro destinati al Programma Garazia Giovani per il bienno 2014-2015.
L’Emilia-Romagna si conferma una delle Regioni più capaci nel definire una strategia di programmazione delle risorse del Fse per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale in coerenza con l’obiettivo europeo della crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. La Commissione europea ha apprezzato il disegno unitario e la visione strategica di una Regione capace di far convergere le differenti risorse (europee, nazionali e regionali) su una traiettoria di sviluppo fondata sulla qualità del capitale umano e di definire ed attuare politiche regionali in una logica e in uno scenario di dimensioni europee, valorizzando la collaborazione interistituzionalee il dialogo sociale.

“La Regione Emilia-Romagna ha posto al centro del proprio approccio alla programmazione dei diversi Programmi Operativi Regionali l’integrazione dei fondi e una visione sistemica delle politiche per incidere sulla struttura dell’economia, sulla produttività, sul capitale umano e sociale – sottolinea Patrizio Bianchi, assessore alla Formazione e al Lavoro – Tre le priorità della strategia regionale: valorizzare il capitale intellettuale, favorire l’innovazione, la diversificazione e la capacità imprenditoriale del sistema produttivo e mantenere un elevato grado di qualità dell’ambiente e dell’infrastrutturazione del territorio potenziando la qualità dei servizi collettivi”.

Per posizionare l’Emilia-Romagna tra le realtà più competitive a livello europeo, la Regione ha delineato la propria strategia Fse a partire dal sistema “ER Educazione Ricerca Emilia-Romagna”, un’infrastruttura per lo sviluppo che, in una visione integrata di specializzazione e complementarietà dei percorsi e dei soggetti formativi tra loro e con le imprese, garantisce a tutti i cittadini pari diritti di acquisire conoscenze e competenze ampie e innovative e di crescere e lavorare esprimendo al meglio potenzialità, intelligenza, creatività e talento e di generare condizioni di più stretta relazione fra offerta formativa e fabbisogni professionali del sistema economico e produttivo.  Un’infrastruttura, costruita a partire dal 2010, capace di svolgere un ruolo nell’attrazione di investimenti, nella promozione di un’occupazione qualificata e di essere motore di eguaglianza e inclusione.

Le risorse del Fse, in integrazione e sinergia con quelle regionali e nazionali, permetteranno di garantire un’offerta di percorsi triennali di istruzione e formazione professionale (IeFP) per concorrere all’obiettivo della strategia Europa 2020 di ridurre la percentuale dei giovani non possesso di qualifica professionale e di contrastare la dispersione scolastica (dati dispersione 2012: eu27: 12,8%, IT:  17,6%, ER: 15,4%, obiettivo eu2020: 10%, obiettivo Italia Piano Nazionale Riforme: 15/16%).

Secondo obiettivo della nuova programmazione è qualificare la Rete Politecnica – quale offerta di formazione terziaria non universitaria per l’acquisizione di competenze tecnologiche, tecniche e professionali capace di rispondere ai fabbisogni professionali delle imprese – e sostenere la formazione di alte competenze con percorsi da realizzare in sinergia con università, sistema della ricerca e sistema economico-produttivo per favorire processi di innovazione, trasferimento tecnologico e creazione di nuove imprese. Rete Politecnica ed alta  formazione dovranno concorrere alla Strategia regionale di specializzazione intelligente e innalzare il numero delle persone in possesso di un titolo di livello universitario o equivalente (dati 2012: eu 35,9% , IT 21,7%, ER 28,6% obiettivo eu2020 40%, obiettivo Italia Piano Nazionale Riforme 26/27%).
Priorità anche al rafforzamento dei percorsi di raccordo, in particolare i tirocini,  tra i diversi segmenti del sistema educativo e il mondo del lavoro e di transizione e mobilità da un lavoro ad un altro. Il Programma operativo delinea inoltre azioni e risorse per  affrontare  in modo mirato l’emergenza occupazionale con interventi sulle competenze delle persone per accompagnare e supportare i processi di innovazione, ristrutturazione e riposizionamento strategico di singole imprese o di comparti/filiere produttive. Parallelamente saranno qualificate e rafforzate ulteriormente le azioni di politica attiva del lavoro –  opportunità di formazione per l’inserimento e reinserimento lavorativo –  a partire dalla riorganizzazione dei centri per l’impiego in servizi in rete per il lavoro per le persone e per le imprese, accessibili anche attraverso le tecnologie digitali. L’obiettivo è tornare alla piena occupazione e raggiungere i target previsti da Europa 2020 ( Tasso di occupazione età 20-64  dati 2012: eu27 68,5%, IT 61,0% ER 71,8% obiettivo eu2020 75%, obiettivo Italia Piano Nazionale Riforme 67-69%).

Istruzione e lavoro sono la precondizione per contrastare marginalità ed esclusione sociale. A partire da questa convinzione,  la prossima programmazione sarà caratterizzato da un approccio integrato delle politiche del lavoro e delle politiche sociali per rispondere con interventi formativi e di inserimento lavorativo  coerenti e mirati ai bisogni delle persone, con particolare attenzione ai disabili.
Investimenti e impegno  della Regione sono garantiti anche per  sostenere l’apertura del sistema educativo e formativo ad una dimensione internazionale in integrazione con il Programma comunitario Erasmus +. Con questo obiettivo sarà attuata  una strategia globale incentrata su tre categorie di intervento: promuovere la mobilità internazionale degli studenti e del personale; promuovere l’internazionalizzazione e il miglioramento dei programmi di studio e dell’apprendimento digitale e incentivare la cooperazione strategica, i partenariati e lo sviluppo di capacità istituzionali.

Principi orizzontali a tutta la programmazione saranno lo sviluppo sostenibile, attraverso l’incentivazione di un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; le pari opportunità e non discriminazione, per favorire l’inclusione lavorativa delle persone in situazioni di svantaggio; e la parità tra uomini e donne, per favorire la piena partecipazione delle donne, all’istruzione, alla formazione e al lavoro qualificato (la  crisi ha acuito le criticità preesistenti relative alla partecipazione femminile al mercato del lavoro non a livello quantitativo, ma qualitativo), anche promuovendo il loro accesso alla formazione tecnica e tecnologica.
“Il percorso che ha portato alla positiva conclusione del negoziato con la Commissione Europea è stato avviato nel dicembre 2012 ed ha coinvolto il partenariato istituzionale e sociale attraverso 26 momenti di confronto, anche pubblici. Ringrazio tutti coloro che vi hanno partecipato e hanno dato il proprio contributo alla definizione della nuovo documento – spiega l’assessore Bianchi – e ringrazio la Commissione per aver adottato il programma in tempi rapidi. Tempi  per  noi – Regione che ha  utilizzato tutte le risorse della precedente programmazione – decisivi per continuare ad investire sulle persone, le imprese e il territorio”.