Palazzina-Vigarani-MoLa “Palazzina Vigarani” ai giardini Ducali costituisce un’opera di architettura seicentesca un tempo dedicata a serra, belvedere, delizia, in stretto rapporto a quelli che erano i giardini estensi, che da un impianto all’italiana a sud verso il Palazzo, si estendevano a nord con impianto all’inglese. Il Comune di Modena alla seconda metà degli anni ’70 ne realizzò la riqualificazione per dedicarla ad ospitare mostre d’arte e architettura contemporanea in alternativa all’allora Galleria Civica di Viale Vittorio Veneto, spazio inadatto ad ospitare le espressioni di arte ed architettura contemporanee. Si ricordino, a questo proposito, le “Macchine Postmoderne” per Modena di Aldo Rossi e Paolo Portoghesi realizzate appositamente per questo spazio o le più recenti ambientazioni dell’artista giapponese Yayoi Kusama nella mostra Metamorfosi del 2006-2007, ma anche le mostre di scultura degli anni ’80, con l’estensione nei giardini; tutto ciò per sottolineare la specificità di questo luogo per l’arte, nella sua espressione spaziale e ambientale contemporanea.

La notizia appresa dai quotidiani in merito alla decisione di utilizzare la Palazzina quale “cuore delle iniziative per l’Expo” ci lascia ovviamente sorpresi, non solamente per ciò che riguarda la compatibilità del luogo rispetto al programma prefigurato  e per la decisione che pare maturata senza particolari riguardi per la programmazione della Galleria Civica, partendo dalla richiesta che il consiglio di amministrazione del Palatipico ha formalizzato al Comune, ma ancor più per il fatto che questo Ordine provinciale fin dai primi incontri promossi dall’Amministrazione in merito al tema Expo, ha più volte dichiarato la piena disponibilità a portare idee e contributi, suggerendo inoltre la possibilità di coinvolgere i giovani colleghi attraverso l’organizzazione di concorsi “agili”. Tutto ciò nell’ambito di una più volte affermata disponibilità da parte dell’Amministrazione comunale alla collaborazione sui temi della città in linea con il percorso di dialogo e apertura che la stessa, fin dall’inizio del mandato, ha dichiarato di voler avviare con gli Ordini e Collegi.

Rimarcando che il nostro Ordine provinciale e la Fondazione Architetti rappresentano “luoghi di cultura”, in grado di sollecitare temi di attualità e dibattito, si auspica che questa Amministrazione, in questa fase di definizione del progetto, che secondo le parole dell’assessore alla cultura, sarà pronto per la fine di gennaio, sia disponibile a un confronto aperto con noi architetti e la città, affinché il lascito dell’EXPO alla città di Modena non si riduca a un diverso utilizzo della Palazzina Vigarani, ancorché temporaneo, ma possa essere il segno tangibile della riqualificazione di una parte della città come dovrebbe avvenire nella tradizione dei moderni EXPO.

 (Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Modena)