export_salita“Le piccole imprese trainano l’export italiano. Tra gennaio e settembre 2014 dal nostro Paese sono volati nel mondo i prodotti realizzati da 243.218 piccole imprese per un valore di 75,4 miliardi di euro, con un aumento del 3,3% (pari a 2,4 miliardi in più) rispetto allo stesso periodo del 2013”.

Il Presidente di Lapam Confartigianato Erio Luigi Munari sottolinea i risultati delle vendite all’estero ottenuti dai settori con la maggiore presenza di micro e piccole imprese e che rappresentano il 26,7% del totale del nostro export manifatturiero.

Secondo un rapporto di Confartigianato nel 2014 le esportazioni dei prodotti delle piccole imprese mostrano un aumento doppio rispetto all’andamento complessivo del nostro export manifatturiero che lo scorso anno si è attestato a 282,5 miliardi e ha fatto registrare una crescita dell’1,7%.

“A conferma del fatto – sostiene Munari – che gli artigiani e i piccoli imprenditori sono protagonisti della qualità manifatturiera made in Italy, valore sempre più apprezzato nel mondo. Proprio per sostenere gli sforzi delle piccole imprese, ci aspettavamo un impegno più deciso del nostro Governo per far approvare la tutela del ‘made in’ durante il semestre di presidenza italiana dell’Ue. Abbiamo perso una grande occasione per valorizzare la manifattura italiana e i suoi ambasciatori”.

Nel dettaglio si osserva che circa i tre quarti (74,5%) del totale delle esportazioni proviene da cinque regioni, in particolare: dalla Lombardia proviene il 27,9% delle esportazioni totali; seguita dal Veneto (13,8%), dall’Emilia-Romagna (13,7%), dal Piemonte (10,9%) e dalla Toscana (8,2%). Tra queste l’Emilia-Romagna registra, nei primi nove mesi del 2014, la maggiore crescita tendenziale dell’export (+4,2%), rilevando in termini assoluti l’aumento maggiore pari a 1,5 miliardi di euro.

I prodotti delle nostre piccole imprese piacciono sempre di più nei paesi dell’Europa a 28 dove arriva il 54,9% del nostro export che, tra il 2014 e il 2013, ha registrato un aumento del 4,2%. In testa ai principali mercati di destinazione continentali vi è la Spagna (+7,2%), seguita da Polonia (+6,3%), Paesi Bassi (+5,3%) e Germania (4,1%). Nelle aree extra Ue, le migliori performance dell’export delle nostre piccole imprese si registrano nei Paesi dell’Asia orientale (+9%) e negli Stati Uniti (+6,9%).

La crisi russo-ucraina e le sanzioni contro Mosca hanno inferto un colpo molto duro alle nostre esportazioni in Russia che mostrano un calo a doppia cifra: -10,4%.

“Visti i dati ci aspettiamo un sostegno concreto da chi legifera a livello nazionale come risposta a un territorio che da sempre esprime un modello a cui tutte le regioni d’europa guardano con grande interesse – conclude Munari -. E’ importante ridare fiducia agli imprenditori, che in sinergia con università e istituzioni trainino una fase di crescita territoriale e occupazionale”.