carani_sassuolo«La volontà sembra essere quella di non riaprire il Carani, ed è sensazione diffusa anche fuori da questa aula». Così l’ex sindaco Luca Caselli, a margine dell’interrogazione presentata dai Sassolesi alla giunta sul futuro del teatro cittadino. Oggi, come noto, chiuso ed inagibile, ed in attesa, ha detto l’assessore Pigoni «degli esiti della perizia affidata ad un professionista che arriverà entro il 30 gennaio, oltre che di un incontro della proprietà che non ha ancora avuto modo di confrontarsi con l’amministrazione». Tempi certi, insomma, non ci sarebbero, e se la maggioranza attende gli esiti degli accertamenti affidati, le minoranze si confermano oltremodo scettiche in ordine alla restituzione del teatro alla città.

(a seguire il resoconto dell’Ufficio Stampa del Comune)

 

UN IMPEGNO COMUNE SUL ‘CARANI’

Approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale un ODG per un tavolo di confronto sul futuro del teatro

 

Un invito alla giunta a farsi promotrice di un doppio tavolo di confronto per elaborare proposte, sia sul piano strutturale sia gestionale, per garantire un futuro al teatro Carani, coinvolgendo rispettivamente da un lato le associazioni economiche, sociali, imprenditoriali, gli istituti di credito e la Fondazione Cassa di risparmio, e dall’altro soggetti pubblici e privati attivi nel campo della cultura, del sociale delle arti e dello spettacolo.

Questo, in sintesi, l’oggetto dell’Ordine del Giorno presentato dal Capogruppo di Forza Italia Claudia Severi, integrato dall’emendamento presentato dal Consigliere Paolo Ghinelli (gruppo PD), ed approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale riunito nella seduta serale di martedì 20 gennaio.

Il tema – ha affermato il Consigliere Claudia Severi illustrando il documento – è di natura politica, perché la politica, al di la di quelli che saranno i risultati dell’attesa perizia tecnica sul cedimento strutturale, deve esprimersi su cosa fare del teatro Carani. Alla luce del ricorso al Tar contro il Comune presentato dalla proprietà è difficile pensare, pur auspicandola, che una soluzione potrà venire, almeno nell’immediato, dall’incontro con la proprietà. Con il documento presentato vogliamo farci promotori di una proposta, come quella di una Fondazione, che vada al di là del dibattito tecnico sulle caratteristiche e sulle responsabilità del crollo ma garantisca, con il coinvolgimento più ampio possibile della città, la riapertura del teatro”.

In apertura del dibattito parla di “situazione inconcepibile” il Consigliere Claudio Corrado (Lista Sassolesi) che invita l’Amministrazione “ad agire per uscire da un silenzio imbarazzante ed a cogliere, anche all’interno delle commissioni, la disponibilità dimostrata dalle forze politiche ad un confronto aperto e costruttivo nell’obiettivo comune di riaprire il teatro”.

“Il teatro Carani deve sopravvivere” – ha affermato il Consigliere Silvano Rutigliano (M5stelle) ed ogni azione tesa al raggiungimento di questo obiettivo deve essere appoggiata. La chiusura del teatro Carani si inserisce in una situazione di carenza di locali destinata alla cultura ed in una deriva che colpisce anche Modena non solo sotto l’aspetto delle strutture ma anche dei contenuti”.

Nel suo intervento il Consigliere Paolo Ghinelli (PD) ha presentato un emendamento ad integrazione della premessa dell’Ordine del giorno con cui si specificano dettagli tecnici relativi alla cronaca ed alle caratteristiche dell’evento che il 25 ottobre 2014 ha causato la chiusura del teatro e l’inagibilità. “La giunta – ha poi specificato lo stesso consigliere – è già impegnata nella ricerca di una soluzione, al di la di la dei risultati della perizia chiesta, e nella direzione indicata dall’Ordine del Giorno. L’invito fatto ad un confronto aperto per trovare una soluzione è già un impegno per questa Amministrazione”.

“L’Amministrazione sta aspettando una perizia tecnica e non è certamente responsabile della carenza di spazi culturali in città sulla quale dovrebbe rispondere la precedente giunta – ha affermato il Consigliere Renzo Catucci (PD). Con grande sforzo, dal momento dell’insediamento, si è giunti alla riapertura e al dare nuova funzionalità all’Auditorium Bertoli e questo è segno dell’impegno concreto di questa Amministrazione”.

“Non si tratta di fare polemica e di rimpallarsi le responsabilità – ha affermato il Capogruppo della Lista Sassolesi Luca Caselli. Certo uno scontro con la proprietà non può rappresentare un elemento che aiuta se l’obiettivo è quello di riaprire il teatro”.

“Non aiuta nemmeno minimizzare l’entità del danno – ha affermato in chiusura del dibattito il Capogruppo PD Giuseppe Megale. Se si trattasse di un danno minimo e risolvibile con poco credo che l’Amministrazione lo avrebbe già risolto. La realtà è che il problema è molto più grosso. Accetto l’invito contenuto nell’Ordine del Giorno in quanto non si tratta di un interesse particolare ma generale”.