“In questi anni di crisi finanziaria, oltre che economica, il sistema delle banche popolari è quello che più di ogni altro ha sostenuto le piccole imprese, in un clima di stretta creditizia generale. Noi crediamo che questo sia il risultaato di un attenzione al territorio connaturato a questo tipo di istituti di credito. Ecco perché vediamo con estrema preoccupazione la proposta di modifica delle governance delle banche cooperative”. Così Umberto Venturi, presidente di CNA, interviene sul dibattito in corso rispetto alla proposto del governo di modificare l’attuale sistema di gestione delle banche popolari.

“L’approccio del governo sembrerebbe individuare nella forma cooperativa delle piccole banche un disvalore. Non ci pare che sia così:, almeno stando all’esperienza di altri paesi, dove il mondo di del credito esprime le sue potenzialità in varie forme. E’ il caso della Germania, con le sie landesbanke e le sparkasse che operano al fianco dei grtandi gruppi, ciascuno con laa sua peculiarità giuridica. Peraltro, osserviamo che ciò che è avvenuto sette anni fa, con lo scoppio della bolla finanziaria, non è certo stato causato dalle piccole banche cooperative”.

“Un Paese con milioni di piccole imprese e con grandi differenze tra territori, – prosegue Venturi – ha sempre più bisogno di una pluralità di soggetti creditizi solidi che abbiano vocazione e interesse a partecipare attivamente allo sviluppo di tutte le sue componenti. Ritengo che le Popolari, così come le abbiamo conosciute sino ad oggi, rappresentino un valore aggiunto importante per il nostro territorio”.