Motti-ok-2014Se tra cinque anni, non uno di meno, vogliamo avere un 35% di lavoratori europei altamente qualificati, dobbiamo darci da fare e migliorare il livello delle nostre università. Questo è l’obiettivo che il Parlamento Europeo ha fissato per il 2020 e per far questo i parlamentari europei chiedono da Bruxelles maggiori investimenti a favore degli istituti di studi superiori. L’accesso a un tale tipo di studi, quindi la possibilità di poter continuare a studiare dopo le scuole medie, dovrebbe essere garantito al maggior numero possibile di studenti, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche. Questo vuol dire investire più fondi in borse di studio proprio per garantire, come dicono i deputati europei, un avvenire più  sicuro e sereno alle generazioni future. 

«L’educazione dei nostri giovani è una delle soluzioni che abbiamo per combattere questa crisi e per risollevare l’economia del nostro paese. Mi permetto di ricordare che gli Stati membri dell’Unione europea devono investire almeno il 2% del loro prodotto interno lordo nel settore dell’educazione. A Bruxelles è in discussione un progetto che prevede che le spese legate alle infrastrutture universitarie o al personale insegnante siano cofinanziate dal Fondo europeo di sviluppo regionale o dal Fondo sociale europeo», commenta l’onorevole Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti.

Gli investimenti dovrebbero avvenire da parte delle autorità statali, ma anche da parte di quelle regionali e locali. Il Parlamento Europeo sostiene poi pienamente l’iniziativa della Commissione Europea di creare un sistema di prestiti per gli studenti che vogliono andare a studiare un master all’estero. Infatti la mobilità degli studenti e il riconoscimento dei diplomi  e delle qualifiche ottenute all’estero, così come dei programmi di studi, sono fondamentali per ottenere un insegnamento di qualità.

Oltre a questo diventa molto importante adattare in maniera permanente i programmi di studio al mercato del lavoro, in maniera tale da rendere i giovani più competitivi.

E’ inutile studiare qualcosa che poi al giorno d’oggi è già passato di moda, mentre invece è importantissimo essere sempre il più aggiornati possibile.