Ivano-Dionigi“Il comportamento odierno del CUA, che ha impedito il regolare svolgimento del Consiglio della Scuola di Lettere e Beni culturali, riunito in seduta congiunta con il Comitato scientifico della Biblioteca di Discipline umanistiche, dimostra che nella sedi universitarie di via Zamboni 36 e 38, si è superato il livello di guardia.

Colpisce soprattutto il fatto che un ristretto gruppo di giovani impedisca il regolare svolgimento della vita istituzionale e da lungo tempo metta in seria difficoltà il personale docente e tecnico amministrativo nella loro attività lavorativa.

Il Rettore stigmatizza l’azione prevaricatrice e illegale del Collettivo, ribadisce che l’uso degli spazi universitari deve avvenire nel rispetto delle regole e confida – come peraltro è sempre avvenuto in questi cinque anni – nella piena collaborazione delle Istituzioni preposte alla tutela della legalità e dell’ordine pubblico”.

(Il Rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi)

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Nella giornata di oggi 11 febbraio 2015 il Consiglio della Scuola di Lettere e Beni culturali in seduta congiunta con il Comitato Scientifico della Biblioteca di Discipline Umanistiche, non si è potuto svolgere per l’arrivo di esponenti del CUA che, non invitati, hanno impedito il regolare andamento dei lavori.

L’oggetto della convocazione verteva sulla situazione di degrado che da tempo si protrae nei locali di via Zamboni 36 e 38, che conoscono una quotidiana occupazione da parte del collettivo stesso nelle ore diurne e notturne, con serio pregiudizio delle attrezzature e degli arredi, nonché con conseguenze intollerabili rispetto all’igienicità e alla funzionalità dei luoghi, cui si aggiunge il costante disagio del personale tutto. Ciò comporta non soltanto ostacoli per lo svolgimento delle ordinarie attività accademiche, ma anche un aumento incontrollato dei costi di manutenzione dei locali stessi. Inoltre questa situazione porta a seri rischi per la sicurezza non solo del personale che opera in quelle sedi, ma degli studenti e degli stessi occupanti.

La Scuola e la BDU, vista la gravità dei fatti, si riservano di intraprendere le più appropriate azioni legali mirate non solo a garantire in futuro il regolare svolgersi delle attività accademiche, ma anche a risolvere definitivamente un problema che non solo ipoteca le attività di studio e di ricerca di Ateneo, ma che rappresenta una vergogna per tutta la città.

(Costantino Marmo, Presidente della Scuola di Lettere e Beni Culturali –                                             Francesca Tomasi, Presidente del Comitato Scientifico della Biblioteca di Discipline Umanistiche)