Locandina-pacePrende il via la prossima settimana il cartellone delle iniziative che il Comune di Castelvetro desidera dedicare a quelle che sono le importanti ricorrenze civili che animeranno questo duemilaquindici. “Per rappresentare questo particolare percorso culturale – spiega l’Assessore alla cultura Giorgia Mezzacqui -, si è scelto un nome semplice, evocativo, che non richiede alcuna spiegazione se non una profonda presa di coscienza: “Pace”.  Pace inteso come sentimento, pace inteso come punto essenziale, pace inteso come dovere. La pace fra i popoli, la pace fra le persone, la pace nei valori, la pace degli animi. E abbiamo scelto di identificarlo in tutte le lingue, perché è questo il segnale che vogliamo trasmettere. Che siamo parte di un unico mondo. Parte di un unico percorso chiamato vita. Non esiste un percorso critico universale e non possiamo far prevalere un principio di etnocentrismo fondato sull’intolleranza. E’ importante riflettere con coscienza e umiltà. Solidarietà e reciproco sviluppo. Con il cartellone culturale abbiamo decido di sperimentare diversi ambiti e percorsi, diverse forme di arte e divulgazione: incontri, letture, concerti e conferenze. Cimentarsi e cimentare. Inizieremo la prossima settimana – il 20 di febbraio – con una suggestiva serata dedicata alla Grande Guerra: Caro Padre vi Dirò, parole e immagini. Suggestiva lettura teatrale a cura di Fabrizio Orlandi e Claudio Ponzana e realizzata in coproduzione con Festivaletteratura – Mantova.  Incontreremo giornalisti di fama internazionale: Aldo Cazzullo e Viviana Mazza.Porteremo la musica in piazza con lo spettacolo dei Flexus: This Land is your land. Un concerto di terre, uomini, speranza e libertà. Le resistenze nelle diverse aree del mondo e simbolo di ricerca e memoria. Coinvolgeremo le scuole con particolari momenti a loro dedicati: letture teatrali, presentazioni di libri, incontri e riflessioni. Ospiteremo una interessante ed evocativa mostra: “Vinceremo? La guerra in casa” a cura del gruppo Mézaluna e Mario Menabue. Auspiachiamo quindi ad un massimo coinvolgimento del territorio – e non solo. Ricorrenze civili come presa di coscienza e promozione della memoria.

Ricorrenze civili come dovere morale e impulso culturale. Ricorrenze per ricordare”