chioshi-RimembranzeIl sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli è stato nominato dalla Procura della Repubblica custode giudiziario dei chioschi posti sotto sequestro preventivo nel parco delle Rimembranze. Lo ha stabilito oggi, venerdì 20 febbraio, la sostituto procuratore Claudia Natalini dopo che la scorsa settimana il sindaco aveva scritto al presidente del Tribunale di Modena e al procuratore della Repubblica per chiedere di essere autorizzato a provvedere a interventi per la sanificazione dei luoghi e la rimozione dei rifiuti sparsi nei cantieri.

Nella lettera si evidenziava “l’obiettiva situazione di degrado” del parco, “con possibili ricadute sull’igiene e sulla sicurezza pubblica” e si sottolineava come la questione fosse stata segnalata dai cittadini, dal Comitato per la Tutela per il Parco, dalle Guardie ecologiche, dalla stampa locale e anche dall’Azienda Ausl indicando la necessità di un intervento a tutela del vicino istituto scolastico e dei frequentatori del parco.

Il sindaco, che in tarda mattinata ha effettuato un primo sopralluogo nell’area dei cantieri con i tecnici e il comandante della Polizia municipale Franco Chiari, commenta soddisfatto la decisione della Procura: “E’ stata accolta la nostra disponibilità a intervenire per risolvere un problema che senza autorizzazione dei giudici non potevamo affrontare, anche rispetto alla giustificazione per l’utilizzo delle risorse necessarie. Ora ci assumiamo questa responsabilità con l’obiettivo di contrastare il degrado nell’area dove, però, ci auguriamo si possa presto procedere con la riqualificazione del parco che rimane il nostro obiettivo”.

Già nel fine settimana saranno realizzati alcuni primi interventi di pulizia, mentre nei prossimi giorni si procederà al ripristino delle recinzioni divelte e all’eventuale sgombero di materiali, mentre la Polizia municipale avvierà una specifica attività di presidio e di periodico controllo dello stato dei luoghi, come previsto dal provvedimento della Procura che revoca anche la custodia giudiziaria ai gestori. E’ al sindaco ora che compete “l’obbligo di conservare le cose sequestrate con la dovuta diligenza, di impedire che vengano in qualsiasi modo manomesse, di preservarle da ogni alterazione e tenerle a disposizione dell’Autorità giudiziaria”.