ferrovia_binariIeri,  23 febbraio 2015, si è riunita la Commissione aggiudicatrice per la gara d’appalto del servizio ferroviario della Regione Emilia Romagna. I partecipanti alla gara sono risultati soltantoTrenitalia e Tper che peraltro hanno presentato un’unica offerta in cordata.

L’offerta di Trenitalia e TPER, diversificata come previsto a seconda della tipologia del servizio, prevedeva  un’aumento sulla base d’asta  dal 7 al 10% per i servizi su ferro, e di circa il 24% dei servizi sostitutivi su gomma, tra l’altro da  sub – affidare a Busitalia. Inoltre è stata inserita la clausola che considerava l’offerta  al netto delle penali previste, riguardanti i disservizi che potrebbero verificarsi in esercizio.

Vista l’offerta al rialzo, la Commissione aggiudicatrice, non ha potuto affidare il servizio, pertanto la palla torna nelle mani di FER, (agenzia appaltante) che in virtù delle norme vigenti può avviare una procedura negoziale diretta con gli unici offerenti ma anche con la società “Arriva Italia Rail” che si era accreditata in fase di preselezione.

La battuta d’arresto suscita alcune riflessioni che derivano in primo luogo dalla necessità impellente di riqualificare l’offerta regionale dei servizi ferroviari.

Il bando si poneva proprio questo obiettivo, fondato sui seguenti punti qualificanti: la durata dell’affidamento (22 anni), il progressivo rinnovo di tutti i treni, il corrispettivo economico della Regione di 153 milioni di euro all’anno, a cui si aggiungono oltre  100 milioni annui previsti dagli incassi da traffico, che potrebbero essere incrementati, puntando appunto al miglioramento sostanziale del servizio offerto.

Trenitalia e TPER hanno deciso di rilanciare, allora la domanda sorge spontanea, è giustificato questo tentativo di alzare la posta?

La caratteristiche della gara sono state concepite per invertire la tendenza alla staticità,  che porta dritta al peggioramento del servizio ferroviario regionale, sia dal punto di vista della qualità che della sicurezza come sempre più spesso denunciano i cittadini.

Chiediamo pertanto come  organizzazioni sindacali che la regione confermi i termini della gara insieme al rispetto dei protocolli sindacali sottoscritti, che prevedono la necessità di miglioramento del servizio e l’acquisto dei nuovi treni, per il trasporto regionale.

Segnaliamo che risorse aggiuntive pubbliche sono difficilissime da reperire, basti solo pensare  al taglio di 500 milioni a cui deve sottostare la regione Emilia Romagna, dopo l’approvazione della legge di stabilità. In altre parole mucche da mungere non ve ne sono più, a partire dai clienti del servizio.

Pertanto, maggiori risorse vanno conquistate a nostro giudizio, principalmente attraverso l’incremento dei ricavi ottenibili con la maggiore qualità dell’offerta. Il modo più efficace per indurre, in primis i pendolari,  a scegliere per i loro spostamenti il servizio ferroviario, efficacemente integrato con il trasporto urbano su gomma e la facilitazione all’uso negli spostamenti cittadini dalla stazione al luogo di destinazione, di mezzi alternativi quali ad esempio la bicicletta.

Un impegno che deve vedere sinergicamente coinvolti, le aziende dei trasporti, ferroviari e su gomma, la Regione ed i sindaci.

 

(Le segreterie FILT CGIL FIT CISL UILTrasporti ER  – Le segreterie CGIL CISL UIL ER)