carani_sassuoloSono già più di 500 i membri del Gruppo Facebook “Salviamo il Teatro Carani prima che faccia la fine del Cristallo“. Il gruppo punta alla raccolta di fondi per salvare il teatro cittadino reso inagibile lo scorso 25 ottobre con un ordinanza del sindaco a seguito del crollo parziale il 24 ottobre del soffitto del corridoio di accesso al loggione. Secondo lo Studio Fornaciari di Sassuolo incaricato dal Comune le spese di ripristino del teatro sono stimate in minimo 100.000, massimo 140.000 euro, con tempi di restauro che variano dai 60 ai 120 giorni. Lo scorso 20 Febbraio il Comune di Sassuolo ha inviato due lettere alla proprietà del Teatro Carani con la quale si comunica la disdetta del contratto d’affitto e, al tempo stesso, si ribadisce la volontà di incontrare la proprietà affinché la città di Sassuolo possa avere nuovamente a disposizione lo storico teatro.

Numerosi già i post di sassolesi che rivogliono il Teatro Cittadino, eccone alcuni:

Walter scrive: Io propongo una sottoscrizione pubblica per il salvataggio del nostro teatro, ma di dedurre la somma versata dal pagamento delle imposte comunali; visto che non ci pensano loro, pensiamoci noi.

L’ex assessore Claudio Corrado: Sognavo un Teatro aperto ancora di piu’ alle realta’ cittadine come pregiato e privilegiato luogo di prove, stage, convegni e momenti sull’ arte e non solo.Un luogo in cui continuare ad emozionare ed emozionarsi. Sfida complessa da provare a vincere non per il dominio dei soli numeri e costi ma per la PASSIONE che ci rende quello che siamo, umani che spesso sentono il bisogno e la voglia di battere le mani a tempo di musica o semplicemente dopo la battuta perfetta. Quello era il nostro salotto che anche se in difficolta’ con i moderni standard avrebbe potuto comunque riaccendere il suo schermo per momenti di cinema pensati apposta, non per fare concorrenza ai multiplex fabbricasoldi ma richiamare gli amanti del cinema a costi piu’ sostenibili e divenire una “scatola magica” per i piu’ piccoli e le famiglie. Nel mio ex ufficio ho lasciato ovviamente tutto compreso anche un progetto con relativi costi per rendere la platea “sganciabile” e pensare di farne un antico ma attuale Politeama dove accendere nuove opportunita’ per Sassuolo. Insomma io continuo a sognare un Teatro vivo e vivace mentre devo passare quotidianamente affianco di una porta chiusa e luci spente.

Cecilia: Grazie per avermi iscritto al gruppo, sostenitrice e promotrice da sempre dell’espressione artistica, della cultura e del teatro, non posso che condividere. Come insegnante spero di riuscire a portare di nuovo i risultati dei lavori accademici sul palco della nostra città .

Andrea: In pochi mesi Sassuolo è diventato un comune allo sbando, senza sicurezza, con degrado e sporcizia per le strade, un piano neve che ha devastato ogni parco e ogni pianta, una amministrazione comunale totalmente assente, almeno lasciateci uno dei simbolo della città, ultimo baluardo di una cultura cittadina che si sta dissolvendo, ridateci il Teatro Carani.

Giancarlo: Appello a tutti i Sassolesi e non, specialmente alle varie industrie e sopratutto a mister Mapei, creare un comitato per la raccolta fondi, non è una cifra da far paura, abbiamo la squadra in serie A, siamo un grande paese e non ci può mancare il Teatro, hanno già demolito il Cristallo che era un opera d’arte.

Lorena. È il mio teatro.
Quello del festival dello studente, delle uova marce tirate addosso a mio fratello, quando lo presentava , di Nek che cantava le canzoni di Sting quando era solo un ragazzo e quel festival lo vinceva.
Il teatro idi Pierangelo Bertoli, Marco Dieci e il loro ” Roca Blues” .
Il teatro dei Borghi Bros, Matteo Macchioni e tutte le splendide voci sassolesi.
Il mio teatro
Quello delle operette , del teatro dialettale e della mia prima prosa.
Ricordo la Proclemer in camerino, bianca cone la cera con le vene in rilievo e Mirella Freni, Giovanni ,Allevi con il suo pianoforte, Massimo Ranieri e i nostri saggi con la Perfect .
Quante emozioni l’odore dei camerini, la tensione il sipario che si apriva.
il mio teatro
Con la sua piccionaia rumorosa, la galleria stretta e la platea calda e accogliente perché lo hanno detto tutti gli artisti che a Sassuolo ci venivano sempre volentieri .
il mio teatro : piccolo, di provincia con una grande storia, un grande cuore e quel lampadario, enorme , che ho sempre temuto mi cadesse sulla testa, da piccola.
Salviamolo