Maria-MontessoriIl bambino da zero a sei anni secondo Maria Montessori, ideatrice del metodo scolastico che porta il suo nome. Se ne parla domani – sabato 28 febbraio – a Modena in un convegno organizzato dalla cooperativa sociale Domus Assistenza in collaborazione con l’associazione Scuola Amica dei Bambini; l’iniziativa si svolge alle 15.30 a palazzo Europa (sala Gorrieri, primo piano). Intervengono Paolo Ferrari (Domus Assistenza), Elena Bosi (associazione Scuola Amica dei Bambini), Maria Giovanna Iavicoli (formatrice presso il Centro Nascita Montessori di Roma), Annalisa Schirato (Casa dei bambini “Il Sassoiino di Brescia) e il vicesindaco di Modena Gianpietro Cavazza. Dall’anno scolastico 2014-2015 a Cittanova è partita una sperimentazione del metodo montessoriano che coinvolge le tre sezioni della scuola dell’infanzia paritaria “E. Giovanardi”, gestita dalla cooperativa Domus Assistenza, e la classe prima della scuola primaria statale “Lanfranco”. La continuità tra le due scuole non è così solo di natura “territoriale”, bensì anche e soprattutto metodologica. Forse per la prima volta in ambito scolastico si sperimenta, infatti, un sistema integrato pubblico-privato su contenuti didattici e metodologici.

Il metodo montessoriano è conosciuto in tutto il mondo. Quando Maria Montessori fonda la prima “Casa dei Bambini”, nel 1907 a Roma, è già nota per essere stata la prima donna a laurearsi in medicina in Italia, per le sue lotte femministe, il suo impegno sociale e scientifico a favore dei bambini disabili. Il metodo della pedagogia scientifica, pubblicato nel 1909, è accolto in tutto il mondo con entusiasmo: per la prima volta viene presentata un’immagine positiva del bambino, indicato il metodo più adatto al suo sviluppo spontaneo e dimostrata la sua disponibilità all’apprendimento culturale, i cui possibili risultati non sono mai stati verificati. Maria Montessori inizia il suo pellegrinaggio scientifico nel mondo, nascono le sue scuole ed è forte l’esigenza di una nuova preparazione degli insegnanti.