Banchetto-Ausl-Sassuolo“Nei paesi dove ci sono le regole secondo me si sta molto peggio…i soldi che ho guadagnato a stare in questo Paese di merda deregolarizzato…non li avrei mai guadagnati in Inghilterra o in America”.

Colpiscono le intercettazioni a carico dell’ingegnere pavullese indagato dai giudici fiorentini nell’inchiesta “Sistema”, che fa riferimento alla facilità dell’azione corruttiva in Italia proprio a causa della mancanza di regole. Quelle regole che il disegno di legge popolare sugli appalti della Cgil, lanciato a inizio anno a livello nazionale, intende promuovere.

L’inchiesta “Aemilia” e la recentissima inchiesta sulle Grandi Opere Pubbliche della magistratura di Firenze, testimoniamo del grave fenomeno della corruzione nel nostro Paese, e della necessità di un sistema di regole certo, proprio a partire dagli appalti. Servono quindi atti concreti, e con la legge sugli appalti, la Cgil intende perseguire proprio questo obbiettivo.

Diverse migliaia sono le firme raccolte sinora sul territorio modenese.

Oggi, Giovedì 19 marzo, in occasione della giornata nazionale per la raccolta firme nei luoghi di lavoro, che vede impegnati tutti i territori, anche a Modena sono presidiati alcuni luoghi simbolo, dove è possibile intercettare un maggior numero di lavoratori ma anche cittadini di passaggio: l’Ausl di Sassuolo, l’ospedale di Baggiovara, il Policlinico di Modena e la multiutilty Hera di via Razzaboni.

In questi 4 luoghi sono stati presenti durante la mattina i banchetti della Cgil per la raccolta firme a sostegno del disegno di legge “Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto”. Altri banchetti per la raccolta firme saranno resi noti nelle prossime ore.

In sintesi, la proposta di legge Cgil prevede tre cose per regolamentare il sistema e tutelare i lavoratori: garanzia dei trattamenti retributivi, contributivi e fiscali dei lavoratori impiegati negli appalti pubblici e privati; contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; tutela dell’occupazione nei cambi di appalto, con il ripristino dell’effettività della responsabilità solidale dell’appaltante.

Oltre a ciò, la Cgil è impegnata da anni su altri importanti versanti, quali lo stop degli appalti al massimo ribasso, l’unificazione delle stazioni appaltanti (almeno per distretto), il rafforzamento degli Osservatori provinciali (quello modenese rischia di chiudere per effetto dei tagli), l’utilizzo sociale dei beni sequestrati alle mafie (l’Emilia-Romagna è fra i primi posti a livello nazionale per beni sequestrati, con 448 beni sequestrati fra metà 2013-metà 2014).

La Cgil inoltre sta promuovendo incontri con sindaci e associazioni datoriali per sensibilizzare ad un impegno concreto al contrasto agli appalti irregolari, al lavoro nero e allo sfruttamento dei lavoratori, e alle infiltrazioni illegali.

Nell’immagine il banchetto presso il Distretto Ausl Sassuolo