Latte_2I contratti che la Parmalat, di proprietà francese, offre ai nostri allevatori sottopagando il latte al di sotto dei costi di produzione sono inaccettabili e spingono alla chiusura delle stalle. E’ il commento di Coldiretti Modena alla proposta di Parmalat di pagare il latte 36 centesimi al litro e prendere a riferimento l’indice medio nazionale della Germania, con l’inizio della nuova campagna che coincide con la fine del regime quote latte il 31 marzo 2015.

A rischio – sottolinea Coldiretti – c’è un sistema produttivo che, nella sola provincia di Modena, conta oltre 750 allevamenti, con una produzione di 300.000 tonnellate di latte, 80 caseifici, 622.500 forme per un peso complessivo di oltre 26.000 tonnellate di formaggio.

“E’ un comportamento inaccettabile – commenta il Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri – che porterà all’estinzione di uno dei settori più importanti della nostra economia con gravi ripercussioni occupazionali e conseguenze sulla tenuta sociale del territorio. L’agricoltura merita ben altra attenzione, è ora che si facciano nomi e cognomi di chi specula sul lavoro di tanti onesti imprenditori che ogni giorno con fatica e dedizione reggono le aziende e le famiglie italiane.”

La produzione italiana di latte – sottolinea la Coldiretti – si distingue per le elevate caratteristiche qualitative e fare dunque riferimento ai prezzi tedeschi è una manovra speculativa del tutto ingiustificata e quindi inaccettabile. D’altra parte la Parmalat – denuncia la Coldiretti modenese – si guarda bene dal praticare sul mercato italiano gli stessi prezzi di vendita al consumo per latte e formaggi della Germania. L’arroganza della gruppo industriale è significativa di una posizione dominante sul mercato che – conclude la Coldiretti – merita di essere attenzionata in Italia dall’Antitrust che è già intervenuto sanzionando la Lactalis, capogruppo della Parmalat, sia in Francia che in Spagna.