rems-bolognaUn’antica casa colonica, con fienile annesso, completamente ristrutturata e trasformata in una struttura accogliente, confortevole e sicura. La “Casa degli svizzeri”, in via Terracini a Bologna, apre le porte a 14 ospiti dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia. L’Emilia-Romagna è tra le prime Regioni italiane pronte ad accogliere in strutture alternative i propri residenti internati negli Opg. Nei tempi stabiliti dalla legge 81/2014, che ne hanno prorogato al 31 marzo 2015 la chiusura, i ricoverati emiliano-romagnoli si trasferiranno nel mese di aprile in due nuove strutture (oltre a Bologna, c’è quella in provincia di Parma, a Casale di Mezzani): le Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (Rems).

“Quella dell’Emilia-Romagna è un’esperienza pilota a livello nazionale; come Regione abbiamo rispettato i tempi previsti” ha sottolineato oggi il sottosegretario alla presidenza della Regione Andrea Rossi durante la presentazione della Rems di Bologna. Poche settimane fa il sottosegretario, insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni, era stato in visita all’Opg. “Si passa dalla struttura di Reggio, che era una vera casa circondariale, a questa residenza, inserita in un contesto socio-abitativo ben diverso: credo che abbiamo raccolto fino in fondo quello che era lo spirito del percorso avviato a livello nazionale per il superamento degli Opg”.

Alla conferenza stampa erano presenti la responsabile del Servizio salute mentale della Regione Mila Ferri, i direttori generali dell’Ausl di Bologna Chiara Gibertoni (con il direttore sanitario Angelo Fioritti), dell’Ausl di Parma Elena Saccenti e dell’Ausl di Reggio Emilia Fausto Nicolini; l’assessore alla Sanità del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo e il vice sindaco di Mezzani Liana Lambertini.

“Siamo pronti per un’operazione di civiltà importante, di cui si sentiva il bisogno – ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi – . E’ passata qualche decina d’anni dalla chiusura dei manicomi; credo fosse doveroso, come è stato deciso dal Governo insieme alle Regioni, chiudere gli Opg. Vuol dire passare da un regime puramente detentivo a un progetto di cura, di riabilitazione, anche psichiatrica, di persone che hanno commesso un delitto ma che non erano nella piena consapevolezza di ciò che facevano. Ci prendiamo cura quindi di queste persone, oggi nelle due residenze di Bologna e Casale di Mezzani, in futuro in quella definitiva di Reggio. Il mio auspicio – ha concluso l’assessore – è che tutte le Regioni si attrezzino in fretta per impedire che i propri cittadini restino negli Opg”.

Le due Rems dell’Emilia-Romagna
Si tratta di strutture realizzate in attesa dell’ultimazione della destinazione definitiva di accoglienza, un centro che sorgerà a Reggio Emilia entro il 2016. Il percorso scelto dalla Regione Emilia-Romagna di attuazione della legge è stato adottato a livello nazionale dall’Organismo di coordinamento per il superamento degli Opg, presieduto dal ministero della Salute, e proposto alle altre Regioni per superare l’impasse che si era determinato sui tempi di chiusura di questi ospedali (inizialmente prevista per il 2013 e nuovamente rinviata lo scorso anno). Rispetto agli Opg, si tratta di un cambiamento decisivo nella presa in carico degli internati: le Rems sono strutture accoglienti, dotate di tutte le caratteristiche di sicurezza, e inserite in un programma di riabilitazione sanitaria gestito dai Dipartimenti per salute mentale delle Aziende Usl di residenza, in stretto contatto con l’autorità giudiziaria per valutare caso per caso l’attivazione di percorsi sanitari individuali alternativi dalla detenzione.
I degenti emiliano-romagnoli degli Ospedali psichiatrici giudiziari saranno ospitati nella Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria (Rems) di Bologna “Casa degli Svizzeri” in via Terracini 31, che ha 14 posti, e accoglierà le persone in carico alle Aziende Usl di Bologna, Imola, Ferrara e all’Azienda Usl della Romagna, e nella Rems di Casale di Mezzani, in provincia di Parma, con 10 posti, che accoglierà le persone seguite dalle Aziende Usl di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena. I lavori di ristrutturazione e di adeguamento hanno comportato una spesa complessiva di 400mila euro per la Rems di Bologna e di 608mila euro per quella di Parma.

La Rems di Bologna dispone di 1.160 metri quadrati articolati su due edifici collegati da un tunnel vetrato, immersa in 4.000 metri quadrati di giardino. Sarà attiva dal 1 aprile 2015 e potrà accogliere 14 ospiti e in precedenza ospitava pazienti seguiti dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna. Al suo interno opererà una équipe multi professionale composta da 1 psichiatra, 2 psicologi, 14 infermieri, 7 operatori socio-sanitari, 4 educatori, 1 assistente sociale, 1 amministrativo, per un totale di 30 operatori. La sicurezza della struttura è fondata prioritariamente su una particolare attenzione per gli aspetti relazionali e terapeutico-riabilitativi. Il rapporto operatori/utenti (due operatori per ogni utente), la formazione specifica per gli operatori e il comfort ambientale sono stati curati in maniera da garantire le condizioni di maggior sicurezza possibile per operatori e ospiti all’interno della struttura. La vigilanza del perimetro esterno e l’intervento d’urgenza in caso di necessità sono regolati da un accordo con le Forze dell’ordine realizzato con il coordinamento del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di Bologna. La Rems sarà sorvegliata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, da un servizio di vigilanza privato.

La Rems di Casale di Mezzani (Parma), attiva dall’1 aprile, in precedenza già utilizzata come residenza psichiatrica, può ospitare 10 persone. Il personale sarà organizzato come équipe multiprofessionale, composta da medici psichiatri, psicologi, infermieri, terapisti della riabilitazione psichiatrica ed educatori, operatori socio-sanitari per complessivi 22 operatori. L’assistenza è garantita 24 ore su 24. Il medico psichiatra sarà presente a tempo pieno, lo psicologo per tre giorni settimanali, come l’assistente sociale; almeno 1 infermiere, 1 operatore socio-sanitario e 1 educatore/tecnico della riabilitazione sono presenti tutto il giorno e la notte. E’ prevista l’attivazione di collaborazioni specifiche per realizzare attività espressive, teatro, musica, attività motoria e attività di formazione. Sono stati effettuati interventi di adeguamento della struttura, anche secondo i profili di sicurezza: recinzione della struttura, finestre e porte in sicurezza, sistemi di videosorveglianza interni ed esterni, accessibili in tempo reale dalle Forze dell’ordine. E’ prevista la presenza nelle 24 ore di personale di vigilanza.

Gli emiliano-romagnoli negli Opg di Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere
Oggi i residenti in Emilia-Romagna presenti nell’Opg di Reggio Emilia sono 26 (nel 2008 erano 46), oltre a 3 ospitati a Castiglione delle Stiviere (Mn). Il tasso di presenze in relazione alla residenza è tra i più bassi in Italia (6,4/1.000.000 di abitanti, contro una media italiana di 17,5). Di questi ventinove, 23 saranno ospitati nelle Rems di Bologna e Parma mentre i restanti tre sono già avviati a un programma di dimissione. Il calo nelle presenze degli ultimi anni e l’incremento nelle dimissioni è dovuto a un intenso lavoro delle Aziende Usl regionali per individuare i programmi alternativi per le persone degenti.
Complessivamente, nella struttura ospedaliera giudiziaria reggiana sono presenti 136 persone, di cui  68 sono destinate alle Rems attivate dalle Regioni di residenza, oltre alle 26 persone residenti in Emilia-Romagna. Qualora nelle regioni interessate non fossero ancora attive le nuove strutture, le persone resteranno a Reggio Emilia finché le Rems non saranno disponibili. Nell’Opg di Reggio Emilia sono inoltre presenti 42 detenuti, quindi provenienti da istituti penitenziari e sottoposti a misure di sicurezza specifiche collegate alla loro pericolosità sociale: queste persone non sono destinate alle Rems e al termine della misura di sicurezza nell’Opg torneranno a essere detenute in istituti penitenziari fino al termine della pena. L’Ospedale psichiatrico di Reggio Emilia accoglie persone provenienti, oltre che dall’Emilia-Romagna, anche da Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Province autonome di Trento e Bolzano.

Gli Opg in Italia
In Italia sono attivi 6 ospedali psichiatrici giudiziari (Castiglione delle Stiviere, Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Aversa, Secondigliano, Barcellona Pozzo di Gotto). Accolgono persone che hanno commesso un reato, sono state riconosciute incapaci di intendere e di volere al momento del fatto e sono state pertanto prosciolte, ma riconosciute “socialmente pericolose” e sottoposte a una misura di sicurezza. La misura di sicurezza dovrebbe servire a rendere la persona non socialmente pericolosa, attraverso le cure erogate all’interno degli Opg. Fino al 2008 gli Opg erano gestiti completamente dall’Amministrazione penitenziaria, e il personale sanitario dipendeva dal Ministero della Giustizia. Dal 2008, con il passaggio di competenze della sanità penitenziaria al Servizio sanitario nazionale, il personale sanitario degli Opg è transitato alle dipendenze delle Aziende Usl, mentre la gestione degli aspetti strutturali, logistici e di sicurezza è rimasta all’Amministrazione penitenziaria.